La Lettura, 23 ottobre 2022
Su "Domani a quest’ora" di Emma Straub (Pozza)
A Brooklyn c’è una libreria indipendente che si chiama Books Are Magic, I libri sono magici. I lettori, gli scrittori e tutti coloro che passano per il piccolo quartiere di Cobble Hill fanno a gara per chi scatta la miglior fotografia di fronte alla scritta bianca, rosa e nera che decora l’angolo su Butler Street. La proprietaria è Emma Straub. È l’autrice dei bestseller L’ultima diva e I vacanzieri e, inoltre, è la figlia di un altro scrittore di bestseller: Peter Straub, l’autore della Trilogia della rosa blu, e — in coppia con Stephen King — Il talismano e La casa nel buio.
Il nuovo romanzo di Emma Straub è Domani a quest’ora, in uscita per Neri Pozza tradotto da Alessandra Maestrini. È la storia di Alice, impiegata al reparto ammissioni della prestigiosa scuola privata che aveva frequentato da piccola e figlia di Leonard Stern, uno scrittore di fantascienza ricoverato da settimane in ospedale in attesa di morire. «Quando lei era piccola, Leonard aveva scritto Fratelli nel tempo, un romanzo su due fratelli che viaggiavano nel tempo che aveva venduto milioni di copie, ed era persino diventato una serie tivù che tra il 1989 e il 1995 tutti guardavano almeno due volte alla settimana». Grazie ai diritti del libro, Alice Stern è cresciuta felice in una casetta a schiera di una mew street nell’Upper West Side, quelle vie di New York che un tempo erano state «vecchie rimesse per le carrozze oppure alloggi allestiti durante la costruzione di qualche imponente edificio nelle vicinanze, e ora erano costose ma pur sempre simili a case di bambola, per i ricchi che cercavano abitazioni esclusive e pittoresche più che spazio dove mettere le loro cose».
Nonostante il benessere economico della sua famiglia, la vita di Alice non sembra però essere particolarmente avventurosa. La sua massima aspirazione è avere un compagno disposto a vivere nello stesso palazzo ma in appartamenti diversi, come una volta ha letto nella rubrica Modern Love del «New York Times». Per ora vive ancora da sola nello stesso monolocale di quando si è laureata, «un appartamento seminterrato in un Brownstone su Cheever Place, una stradina di Cobble Hill, da cui si sentiva sempre il rimbombo della superstrada Brooklyn-Queens, che la notte cullava Alice come l’oceano fino a farla addormentare. Dato che stava lì da molto tempo, di affitto pagava meno dei suoi conoscenti venticinquenni che abitavano a Bushwick». La sua vita cambia però la mattina del suo quarantesimo compleanno, quando, dopo una notte di troppo alcol, si sveglia sedicenne nella sua cameretta d’infanzia. Alla parete sono appese le fotografie di Courtney Love che bacia Kurt Cobain, «Morrissey a torso nudo, e Keanu Reeves a torso nudo, persino Drew Barrymore a torso nudo, con le mani a coprirle il seno e le margherite tra i capelli».
È il 1996 e lei è al penultimo anno delle superiori. La circostanza presenta d’acchito notevoli dubbi e difficoltà. Spesso si era ad esempio lamentata con le amiche di invecchiare, «lo aveva sentito nella schiena e nelle ginocchia e visto nelle rughe attorno agli occhi, ma nel complesso si era sempre sentita esattamente la stessa di quando era adolescente. Si sbagliava». Suo padre tuttavia sembra la versione star del cinema di sé stesso e, dopo le prime titubanze, Alice si accorge che forse questa è l’occasione per modificare il corso di alcuni episodi. In fondo come fratelli immaginari ha due viaggiatori nel tempo amati da tutti...
Costellato di riferimenti ai classici del genere — film come Peggy Sue si è sposata, Ritorno al futuro, Quel pazzo venerdì — il libro scorre con un ritmo piacevolissimo proprio di una commedia leggera. Eppure il sentimento sotteso è la commozione per qualcosa di più profondo rispetto all’individuale preoccupazione di recuperare alcune occasioni perdute o il modo in cui diventiamo prima adulti e poi vecchi senza nemmeno accorgercene. Riuscirà a fare l’amore con Tommy, la cotta del liceo? Riuscirà a capire che per avere ciò che desidera dovrà dire alla gente la pura verità? Ma la domanda che infonde impellenza e trepidazione alle pagine di Domani a quest’ora è soprattutto una: riuscirà a fare in modo che suo padre non muoia?
Peter Straub, il padre di Emma Straub, è morto il 4 settembre scorso dopo una malattia durata anni. A volte è facile confondere gli autori con i personaggi delle loro storie. Commuove però pensare a lei che ha scritto questo romanzo mentre lui era in ospedale. «Alice amava i libri di suo padre. Avrebbe voluto che ce ne fossero di più, da leggere, nascosti in una scatola da qualche parte. (...) Nei suoi libri Alice trovava dei piccoli messaggi. (…) Minuscole parti di lui, conservate per sempre, molecole che si erano riorganizzate in parole su una pagina, ma Alice poteva vederle per quello che erano, cioè suo padre».
Alice Stern e Leonard Stern. Emma Straub e Peter Straub. La vita va sempre incontro all’inevitabile, le storie di finzione possono invece essere commedia o tragedia, a seconda del punto in cui gli autori decidono di scrivere la fine. È la magia dei libri. La stessa storia può essere raccontata in un’infinità di modi diversi ma ciò che ci conquista è sempre la verità dei sentimenti. Domani a quest’ora è una piacevole commedia di fantascienza che riesce a dare piccole risposte alle domande sui nostri sentimenti più veri.