Corriere della Sera, 23 ottobre 2022
Nei comunicati Giorgia è “il” presidente
“Il” presidente del Consiglio, non “la”. La prima donna capo del governo nelle sue comunicazioni ufficiali sceglie il maschile. «Lo comunica l’ufficio stampa del presidente Giorgia Meloni», «è quanto dichiara il presidente del Consiglio dei ministri», si legge nei primi dispacci. In realtà nulla di nuovo, anche da presidente di Fratelli d’Italia la scelta cadeva sempre su “il”. Il passaggio a Palazzo Chigi conferma quindi questa impostazione politico-culturale. Intanto bisogna dire che ad esempio ancora oggi sul sito governativo della Funzione pubblica si possonotrovare ampi stralci di una pubblicazione del 1987, Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana,a cura di Alma Sabatini e redatto proprio per la presidenza del Consiglio e per la commissione nazionale per le Pari opportunità tra uomo e donna di allora. A pagina 112, ben 35 anni fa, si specificava: no a “il” presidente Maria Rossi, sì invece a “la” presidente Maria Rossi. Non è specificata la data di pubblicazione, comunque in quell’anno si alternarono presidenti Bettino Craxi (Psi), Amintore Fanfani (Dc) e Giovanni Goria (Dc). «Un margine con la preferenza individuale c’è sempre, volere il maschile non è un errore di grammatica. Però la forma legittima è al femminile e se pure Meloni chiedesse di utilizzare la sua carica al maschile ognuno dovrebbe essere libero di scegliere quale forma preferire», dice il presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini. Da presidente dellaCamera, Laura Boldrini imbastì una vera e propria battaglia culturale – spesso irrisa da politici e commentatori di destra – per questa attenzione, opposta, affinché si declinassero le cariche al femminile. «Non mi meraviglia – dice la deputata del Pd – il partito si chiama Fratelli d’Italia, il tutto è rivolto al maschile, non c’è un riconoscimento vero nelle sue politiche del femminile, nel linguaggio e nel concreto. Come si dice “operaia”, o “contadina”, cioè con lavori che non hanno pretese, perché non si dovrebbe fare lo stesso scalendo la scala sociale? – si domanda Boldrini – La forma è sostanza: per arrivare a questi traguardi ci sono state battaglie e sacrifici, alle donne nulla è stato regalato».