Il Messaggero, 21 ottobre 2022
Il pronipote di Kennedy al fronte ucraino
«Non ho passato molto tempo in Ucraina, ma ho visto e sperimentato molto in quel periodo. Ero pronto a morire. Questa guerra definirà le sorti della democrazia nel secolo in corso, e non possiamo chiedere agli ucraini di combatterla da soli». A scrivere queste frasi sul suo profilo Instagram è un testimone di eccezione del conflitto: il ventottenne Conor è il pronipote dell’ex senatore Bob Kennedy, assassinato a Los Angeles nel 1968 durante la campagna elettorale che prometteva di portarlo alla Casa Bianca.
I SOLDATI
Il rampollo della famiglia presidenziale racconta di essersi arruolato nelle fila della Legione Internazionale Ucraina e di essere andato a combattere a fianco dei soldati che dalla fine di febbraio difendono la loro patria dall’invasione russa. Non è chiaro quando sia partito, e quanto tempo abbia militato al fronte. Il giovane racconta la sua storia ora che la notizia ha iniziato a circolare nel web, e lo fa dalle mura sicure della casa californiana nella quale è tornato a vivere. «Non avevo nessuna esperienza militare e non so nemmeno tirare bene con il fucile ammette con umiltà ma posso trasportare pesi e so muovermi rapidamente. Presto hanno deciso di inviarmi a combattere nella regione nordorientale dell’Ucraina». Conor non voleva che il suo cognome diventasse un ingombro, o peggio ancora un rischio aggiuntivo. Negli Usa aveva rivelato ad una sola persona la sua destinazione, e in Ucraina ha rivelato ad un solo contatto la sua vera identità. Scrive di aver amato ben oltre le aspettative iniziali la sua breve identità di soldato: la vita era semplice, e la soddisfazione per aver trovato il coraggio di fare la cosa giusta è stata molto alta. «So che sono stato fortunato a tornare intatto a casa, ma se dovessi scegliere di nuovo, so che lo rifarei». Il coraggio non gli è mai mancato, fedele come è alla tradizione familiare di antenati che hanno combattuto nella guerra di Corea, come il suo prozio JFK, e di suo fratello Joseph, ucciso nell’esplosione del caccia bombardiere che pilotava in una missione segreta alla fine della Seconda guerra mondiale. Conor ha alle spalle due arresti negli Stati Uniti. Uno per una rissa scatenata in un bar sei anni fa, a difesa di un amico gay che era stato preso d’assalto da quattro avventori; l’altra per le proteste ambientaliste davanti alla Casa Bianca nel 2013, per l’approvazione di un nuovo oleodotto in Alaska. Nel suo profilo Instagram, la rivelazione dell’arruolamento in Ucraina segue un lungo periodo di silenzio che durava dallo scorso aprile, data probabile della partenza. Prima di allora la casella registrava avvenimenti mondani come il suo rapporto con la cantante brasiliana Giulia Be. La cronaca rosa lo seguiva già all’età di 18 anni, quando Conor ebbe una breve storia d’amore con la cantante Taylor Swift.