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 2022  ottobre 22 Sabato calendario

«Putin perderà»

KIEV Dozhd in russo significa pioggia, Telekanal Dozhd si traduce come «Tv Pioggia». Insieme a Novaya Gazeta (il giornale di Anna Politovskaya) Tv Pioggia è tra le poche testate russe indipendenti che hanno resistito al ventennio putiniano. Almeno sino all’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Poi, il primo marzo, una settantina tra giornalisti e tecnici di Dozhd sono scappati all’estero lasciando tutto alle spalle. E la tv si è spenta. Tempo 5 mesi e le trasmissioni sono riprese. «Parliamo ai russi attraverso le frequenze europee. Sono convinto che presto o tardi, ma più prima che dopo, torneremo a casa anche fisicamente».
Il direttore della tv si chiama Tikhon Dzyadko, è un giovane alto, asciutto, deciso. Ha 35 anni. Le telecamere del suo canale hanno trasmesso da Kiev le proteste della Rivoluzione arancione, da Mosca i cortei dell’opposizione, gli arresti voluti da Putin. «Negli ultimi 8 mesi una gigantesca messa in scena propagandistica ha nascosto la verità ai russi. Sono certo che più cresce il numero di chi conosce la verità sulla guerra più presto noi saremo a casa».
La verità porterebbe a un cambio di regime?
«Certo. La disinformazione e l’acquiescenza della gente non possono continuare per sempre. L’Armata russa sta soffrendo e il supporto alla guerra cala persino in sondaggi addomesticati. L’economia peggiora. C’è tensione e rabbia, ma come questo si tradurrà in pratica non lo so. Mi conforta pensare che non avevo neanche immaginato che la rivoluzione ucraina del 2013-2014 sarebbe nata dallo stop alle procedure di associazione all’Unione Europea. Però è accaduto e qualcosa succederà anche in Russia».
Come sta andando davvero la guerra secondo voi?
«Il 24 febbraio Putin ha cominciato la seconda guerra ucraina perché la prima del 2014 non gli era bastata. Questa cominciata con la leva di 300 mila cittadini senza esperienza militare è la terza. Ha perso le prime due. Perderà anche questa».
Perché?
«Perché l’uomo è poco intelligente. Ha ottenuto l’opposto di quel che voleva: l’Ucraina non è mai stata tanto lontana dalla Russia, la Nato si è espansa con Finlandia e Svezia, la Russia ha perso il suo prestigio militare».
Molti in Europa pensano che il taglio del gas russo diminuirà il supporto all’Ucraina prima che ci siano rivolte a Mosca.
«Chi lo pensa non capisce che la guerra è lo scontro tra l’idea putiniana di potenza da XIX secolo e il futuro di tutti. Puntare al business as usual è miope. Accettare l’invasione della Georgia nel 2008 ha condotto all’annessione della Crimea nel 2014 e ora a questo. Anche se l’Ucraina accettasse i confini attuali, fra due anni Putin ci riproverebbe per poi passare alla Moldavia e ai Paesi Baltici. Il freddo in inverno è una brutta bestia per gli europei, ma chi è più pericoloso: un aggressivo con armi nucleari o il freddo?»
Lei ha una moglie georgiana anchor a Tv Pioggia, il traduttore di questa intervista è moldavo, Putin sta distruggendo il mondo russofono costruito dall’Urss.
«Verissimo. L’azione di Putin si sta rivelando controproducente. Quando ha avviato la guerra ha detto che voleva prevenire l’espansione della Nato e quel che ha ottenuto è l’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza. Poi voleva proteggere la lingua russa in Ucraina e ora gli ucraini che parlavano russo vogliono dimenticare la loro lingua madre. Bisogna ammettere che questo uomo, Vladimir Putin, non è molto intelligente».
Perché i russi gli hanno permesso di governare per 20 anni?
«Ci sono molte ragioni. Alcuni russi erano stanchi degli anni ’90 democratici, ma poveri. Altri l’hanno supportato per paura. Anche l’Europa è colpevole perché gli ha lasciato fare quel che voleva».