la Repubblica, 19 ottobre 2022
Ecco chi si è messo in fila per il bonus psicologo
Tutti in fila per il bonus psicologo, anche se solo un paziente su nove lo riceverà. Sono 336.441 i cittadini che in meno di tre mesi hanno fatto domanda all’Inps per ricevere un aiuto economico per le sedute private dallo psicoterapeuta. I numeri aggiornati arrivano a una settimana dall’ultimo giorno utile per la richiesta del sussidio, il 24 ottobre.
Sfogliando i dati si scopre che le donne che hanno scelto di usufruire della misura di sostegno contro l’ansia, lo stress, la depressione e la fragilità psicologica sono più del doppio rispetto agli uomini: 233.235 contro 103.206. Un segno non solo di un cliché che si ripete ma anche di dove la pandemia e la crisi socio-economica hanno colpito in maniera più dura.
A livello regionale sono la Lombardia, il Lazio, la Campania, l’Emilia Romagna e il Piemonte i territori da cui è piovuto il maggior numero di domande, in linea con il numero di abitanti. E che tra le città Roma è in testa.
Ma il dato più alto riguarda i giovani: oltre il 60 delle richieste è arrivata da under 35. La fetta maggiore (147.331) è composta da persone tra i 19 e i 35 anni. Tanti anche i pazienti tra 36 e 50 anni, lavoratori, disoccupati, con o senza figli. E allarmante, in proporzione, è anche il numero di richieste degli under 18: più di 50mila.
«Tra i ragazzi si è infranto il tabù della salute mentale – dice David Lazzari, presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi – La percentuale così alta di adolescenti e giovani che si rivolgono allo psicologo e chiedono il sussidio evidenzia due aspetti: da un lato che è quella la fascia di popolazione che ha la maggiore sofferenza in questa fase; e dall’altro che uno strumento così agile come il bonus è più in sintonia e più accessibile per le persone giovani. Uno spartiacque che segna la nascita di un supporto importante perché intercetta malesseri e disagi che altrimenti condizionerebbero in negativo la vita futura e perché aumenta le possibilitàdi risolverli in età precoce».
Dividendo il budget complessivo di 25 mila euro stanziato dal governo Draghi nel Decreto aiuti per i 600 euro che al massimo ogni paziente può ricevere in base al proprio Isee, si arriva a una platea di 41.666 persone. Un po’ più dell’11%. Moltissime richieste dovranno dunque essere accantonate. «A maggior ragione – dichiara Filippo Sensi, ex parlamentare Pd, tra i promotori del bonus – bisogna spingere per una stabilizzazione e un incremento del fondo facendolo uscire dalla logica emergenziale. È vero – aggiunge – che servono grandi investimenti sulla salute mentale pubblica con lo psicologo di base, quello scolastico, di comunità, un rafforzamento delle Asl e dei consultori familiari, ma intanto abbiamo dato una risposta qui e ora soprattutto alle famiglie meno abbienti, talvolta anche alle prese con l’aumento dei disturbi alimentari o gli atti di autolesionismo dei propri figli. Una best pratice che ha funzionato nel numero delle domande e ora deve funzionare meglio nell’offerta senza perdere il carattere di sussidio diretto e rapido e la possibilità di scelta dei professionisti. Il bonus psicologo non è come il bonus zanzariere: al nuovo governo chiedo di non deprimerlo né cancellarlo.