la Repubblica, 18 ottobre 2022
Emanuela Fanelli racconta Benigni, Nuti, Troisi e Verdone
È un quartetto magnifico, sono comici a cui dobbiamo tanto. Roberto Benigni, Francesco Nuti, Massimo Troisi e Carlo Verdone si raccontano, tra immagini preziose di repertorio nel documentario I magnifici 4 della risata scritto da Mario Canale e Michele Anselmi, in anteprima venerdì alla Festa di Roma, su Rai 1 a dicembre. A tenere le fila Emanuela Fanelli, attrice che ha dato prova del suo talento inUna pezza di Lundini.«Quando mi hanno proposto di fare da guida al documentario è stato un onore» racconta «ma ho pensato: cosa posso fare? Provare a fare la più simpatica? Sono quattro fenomeni, quattro mostri di bravura».Il regista Gio vanni Veronesi osserva come vengano da famiglie diverse. Verdone ringrazia di essere cresciuto in una casa dove contava la cultura («anche se c’erano le occupazioni studiavo»), Nuti ricorda: «Prendevo i pidocchi, ero amico degli zingari»; «A casa con i miei fratelli» aggiunge Troisi, «chi si alzava prima si prendeva i lacci delle scarpe. Miononno la sera chiudeva le stringhe nel comodino, un giorno non ha trovato più le scarpe». Benigni: «Ringrazio i miei genitori di avermi fatto nascere povero».La creatività e le differenze. «Raniero Cotti Borroni di Viaggi di nozze è il massimo del cinismo e fa ridere perché è una maschera» dice Verdone, grande osservatore. «Massimo aveva un inconscio colto» osserva Giuliana De Sio «riusciva a dire con una frase quello che i grandi intellettuali non dicevano». Per Panariello «il sorriso fanciullo di Francesco era una maschera». Enrico Vanzina nota come «il dialetto conti moltissimo». Prodotto da 3D Produzionie Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari, I magnifici 4 della risata inizia con Fanelli che va al cinema per godersi il film. «Nessuno di loro viene da Gorizia e chiedo agli amici di Gorizia di farsi un paio di domande a questo proposito» ironizza. «Ovviamente scherzo». Ma se dovesse scegliere il preferito? «Ho un debole per Verdone, da piccola ho visto tutti i suoi film, li potrei doppiare. Ma anche Troisi mi piace tanto, loro sono i preferiti. Senza nulla togliere a Benigni e Nuti».Ex maestra, attrice di talento, Fanelli, 36 anni, racconta che con la nonna Silvana vedeva gli sketch di Bice Valori e Paolo Panelli. «Quindi adoro Valori, lo sketch di via Piccolomini col taxi è un capolavoro. Ma ammiro Franca Valeri, Monica Vitti, Anna Marchesini. Poi sono stata fandell’ Ottavo nano, della famiglia Guzzanti e dove la mettiamo Paola Cortellesi?».«In questi due anni» racconta l’attrice, nel cast diSiccità di Paolo Virzì «mi chiedono lumi sulla “figura femminile comica”, ma non mi percepisco come una donna che fa ridere, la comicità non ha sesso, ècome se io rappresentassi tutto un genere. Una pezza di Lundini è stato un regalone della carriera, un punto di svolta. Ho potuto scrivere cose mie». Ultimo impegno? «Uscirà su SkyChiami il mio agente Itali a,interpreto un personaggio che nella serie francese non c’è. Una bella paraventa».