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 2022  ottobre 15 Sabato calendario

In morte di Alfredo Chiappori


Up il sovversivo fu la prima invenzione. Un personaggio a testa in giù appeso su di una linea alla Bozzetto che inaugurò nel ’69, raccolto in libreria per Feltrinelli e poi a strisce suLinus, il filone della satira a vignette ma di sinistra. Filone in cui si sarebbero fatti valere, ma solo in seguito a strada aperta, Staino, Altan e tutti gli altri. Tra i lavori più recenti, oltre al ritorno alla pittura, primo grande amore, vale la pena poi ricordare il romanzo Franco destino (Marsilio) con cui ripercorse nel 2004 e da scrittore puro dieci anni di vita di un bimbo nato nel ’43 che perso il padre tra le fila della Resistenza avrebbe scoperto se stesso attraverso l’arte e il disegno. Firmò allora così una specie di tenera autobiografia Alfredo Chiappori, artista, disegnatore e appunto anche scrittore morto all’età di 79 anni ieri mattina a Lecco dove era nato il27 agosto del ’43. Padre di Sara Chiappori, giornalista e critica teatrale per Repubblica, da Lecco non se ne era praticamente mai andato via Alfredo, che perso davvero il padre partigiano, scelse Fano per diplomarsi nel ’65 all’istituto d’arte. Di ritorno nel ’67 sulle sponde dell’amato lago manzoniano, prof al Liceo Grassi, attese come detto il ’69 per lasciare i pennelli e la cattedra e darsi all’illustrazione satirica sull’onda delle contestazioni. Fatale furono gli incontri con Feltrinelli eLinus, leggendaria rivista fondata da Oreste Del Buono e Giovanni Gandini in cui Up divenne accanto a Peanuts e compagnia protagonista ricorrente.
Nel tempo collaboratore tra le molte testate de L’Unità, La Repubblica, La Stampa, L’Europeo e soprattuttoPanorama sin dal ’74, almeno tre generazioni ebbero modo di ridere delle sueStorie d’Italia uscite a puntate sempre con Feltrinelli a partire dal ’77. Da Garibaldi a Mussolini, dal Risorgimento alla nascita della Repubblica, una galleria tondeggiante di battute fulminanti e colori dissacranti. Raffinato compositore di pagine pittoriche dove le tavole non erano mai sequenze ma composizioni d’insieme: non per caso si incaricò Carlo Giulio Argan di introdurre le caricature diTali e quali(Rizzoli). Battute fulminanti tante: “Signor Andreotti, come fa ad avere la coscienza sempre pulita?”. “Non la uso mai!”. Ma come ricordò in un’intervista, secondo Chiappori la satira per funzionare deve essere tragica, non esaurirsi nel comico. E così sapeva parlare anche alla parte meno lieta del cuore, e in generale sapeva dire (disegnare o scrivere) cose che purtroppo non invecchiano mai.