Corriere della Sera, 15 ottobre 2022
Breve ritratto di Ignacio Garriga Vaz de Concicao
Ignacio Garriga Vaz de Concicao, figlio di padre catalano e di madre della Guinea Equatoriale, è stato nominato recentemente segretario generale di Vox, il partito di estrema destra spagnolo guidato da Santiago Abascal. Succede a Javier Ortega Smith, che non ha mai nascosto la sua ammirazione per il fondatore della Falange José Antonio Primo de Rivera e che, coinvolto in alcune rivalità interne, sarà candidato a sindaco di Madrid. «Non siamo razzisti – ha detto qualche anno fa il nuovo “numero due” – e basta guardarmi negli occhi per capire se posso disprezzare mia nonna e mia madre che sono nere».
El País ha scritto che con questo cambiamento al vertice, Vox «è un poco meno neofalangista e più nazionalcattolico». Garriga – che è nato a San Cugat del Vallès, ha trentacinque anni, ha fatto il dentista e il professore universitario di odontoiatria, è stato eletto in parlamento nel 2019 e si è poi dedicato soprattutto alla Catalogna, dove venne scelto come capolista nel voto del 2021 – appartiene infatti al mondo del fondamentalismo ultraconservatore. Sono rimaste famose, come ricorda il quotidiano spagnolo, le sue critiche alla sindaca di Barcelona Ada Colau sulla possibilità per le donne di frequentare le piscine municipali senza la parte superiore del costume da bagno. «Difendere la libertà – fece sapere – è rispettare chi vuole andare in una piscina e non vedere i topless». Nell’ottobre 2020 si recò a pregare al santuario del Cerro de los Ángeles, profanato dai miliziani durante la guerra civile, prima di presentare Abascal nel dibattito sulla mozione di sfiducia al presidente del governo, il socialista Pedro Sánchez.
Al di là di come vada a finire il confronto tra le due anime del partito, Vox continua in realtà ad essere profondamente legato ad un armamentario nostalgico. Nel festival Viva 22 – durante il quale sono stati trasmessi in settimana scorsa i video-messaggi di Donald Trump, Viktor Orbán, Giorgia Meloni, Mateusz Morawiecki – si è esibito un gruppo musicale che si è richiamato alla sollevazione franchista suonando una canzone dal titolo sinistro, «Vamos a volver al 36». È intervenuta l’Associazione per il recupero della memoria storica che ha chiesto un indagine contro un possibile «delitto di odio». Non risulta che Garriga abbia detto niente.