Corriere della Sera, 15 ottobre 2022
Sette donne straordinariamente normali
C’è una bambina caparbia che si tuffa cento, mille, un milione di volte prima di diventare la nostra Tania Cagnotto, la tuffatrice italiana più famosa di tutti i tempi. C’è una donna rigorosa, sicura, capace, dalla competenza solida: si chiama Elisabetta Belloni ed è la prima donna del nostro Paese alla guida dei servizi segreti. Poi c’è la stilista Elisabetta Franchi, che non ha paura della vita e affronta il dolore e la cattiva sorte con pazienza, perseveranza. Parola d’ordine: farcela, nonostante tutto. C’è Titti Postiglione, volto e voce del possibile quando tutto sembra impossibile. L’abbiamo conosciuta pratica e rassicurante mentre scioglieva i nodi delle grandi emergenze d’Italia; oggi è la numero due del Dipartimento della Protezione civile. Abbiamo imparato a conoscere anche il nome di Paola Severino, la prima donna ministra della Giustizia e ora presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Professoressa, si definisce semplicemente lei. Studiosa raffinata di ciò che è giusto e persona attenta ai diritti di una categoria troppo spessa ignorata, i detenuti.
C’è Gaia Pigino, scienziata che sa come destreggiarsi fra genomica, neuroscienze, fra la biologia computazionale e quella strutturale... due volte nome e volto da copertina per Science, rivista internazionale tempio di tutte le pubblicazioni scientifiche. E infine c’è Speranza Scappucci, la vita scritta ogni giorno sul pentagramma, direttrice d’orchestra e pianista, prima donna a dirigere un’opera al Teatro alla Scala di Milano.
Sono loro le Leadhers raccontate da Tonia Cartolano, volto mattutino di Skytg24, autrice di inchieste e reportage e inviata dei più grandi casi di cronaca nazionale e internazionale. Da ieri in libreria per Santelli editore, Leadhers è un viaggio nelle vite di sette «donne e storie di straordinaria normalità», per dirla con il sottotitolo.
Storie che parlano di professionalità e disponibilità infinite, certo, ma che sanno anche di famiglia e intimità, di rivincite faticose e di ferite che non si sono mai rimarginate, di ricordi lontani e di vita quotidiana fin qui sconosciuta ai più. A volte piccoli aneddoti divertenti, più spesso rivelazioni di fatti tenuti finora chiusi a chiave nel cassetto della memoria.
«Nessun affresco di eroine ribelli» annuncia l’autrice nella sua introduzione. «Non un catalogo di donne esemplari ma modelli educativi che raccontano il difficile e il possibile; chi sono davvero, da dove vengono, quanta paura hanno avuto, come hanno vinto e cosa hanno imparato quando hanno perso».
Elisabetta Franchi, per dire. Nel suo racconto ci sono il freddo e la povertà patiti da bambina, la fatica per lavorare, sopravvivere, emergere, i dispiaceri di famiglia... «Si è mai vergognata?», le chiede Tonia Cartolano, spiazzandola. «Quella bambina lì si vergognava tanto, tantissimo», risponde lei piangendo.
E ancora: Immacolata (Titti) Postiglione mentre ricorda la sua prima vera emergenza, il terremoto in Molise del 2002, il crollo di una scuola e la morte di 27 bambini con la loro maestra, a San Giuliano di Puglia. «Non c’è stato nulla di peggio, nulla di più profondamente toccante dal punto di vista umano e professionale», dice rivedendo se stessa che quel giorno, a 31 anni, cammina fra i calcinacci delle aule, fra pagine strappate dai quaderni e fiocchi scuciti dai grembiulini.
Queste sette donne sono materiale umano prezioso, sono valore e tenacia anche nel nome delle «tante altre donne anonime che ogni giorno affrontano un’esistenza aspra con il loro coraggio», i loro dialoghi con Tonia Cartolano esaltano «l’intelligenza e quella finezza interiore purtroppo spesso assente nel mondo maschile».
Parola dell’autore della prefazione, il Cardinale Gianfranco Ravasi.