Corriere della Sera, 15 ottobre 2022
Biografia di Alfredo Chiappori
Era famoso per aver creato il personaggio di Up il sovversivo, un omino appeso a testa in giù, capace per definizione di vedere le cose da un altro punto di vista. Il disegnatore Alfredo Chiappori si è spento ieri, a 79 anni, a Lecco, dove era nato nel 1943. Apparso alla fine degli anni Sessanta nel periodo «caldo» della contestazione, il suo Up il sovversivo per diverse stagioni nel corso degli anni Settanta sarà presente su quotidiani e riviste, tra cui «Linus», cogliendo gli umori di un’epoca e segnando la strada della satira politica e sociale italiana (al pari degli eroi e antieroi di colleghi come Altan, Bruno Bozzetto, Osvaldo Cavandoli o Sergio Staino). Le strisce di Chiappori furono raccolte nel volume Up il sovversivo. Un fumetto politico, uscito da Feltrinelli. «L’idea mi venne per caso – ha raccontato lo stesso Chiappori intervistato da Giovanna Pezzuoli sul “Corriere della Sera” del 14 ottobre del 2006 —. Avevo voglia di disegnare fumetti con un poliziotto come protagonista, così disegnai un “celerino” con l’elmetto, lo scudo e il manganello. Avevo però bisogno di un deuteragonista. Niente di meglio di un omino a testa in giù. “È proibito violare la legge di gravità” dice il poliziotto. Così è cominciata la storia».
Le vignette e le illustrazioni di Chiappori sono state ospitate nel tempo sulle pagine di «Epoca», «Panorama», «l’Unità», «L’Europeo», il «Corriere della Sera» e altre testate. Sempre come disegnatore aveva raccontato con ironia e umorismo Garibaldi, Cavour, Mussolini nelle sue Storie d’Italia, quattro volumi usciti per Feltrinelli tra il 1977 e il 1981.
Ma Chiappori — che era figlio di un partigiano e che, dopo il diploma all’Istituto statale d’arte di Fano, ha vissuto a Lecco, città a cui era molto legato, lì aveva anche insegnato al liceo scientifico G. B. Grassi ed era stato consigliere comunale – non è confinabile nel ruolo pur importante avuto nel mondo della satira e del fumetto. Artista e scrittore, era piuttosto un ingegno multiforme, questo è anche il titolo del docufilm (Multiforme ingegno) con cui la città natale gli ha reso omaggio nella primavera di quest’anno. Come pittore le sue personali avevano ottenuto l’attenzione di critici come Giulio Carlo Argan e di intellettuali quali Umberto Eco. Il Chiappori scrittore aveva cominciato per gioco sui banchi di scuola con parodie dei classici. Tra i suoi libri: Alfreud (Feltrinelli, 1972), esordio con presentazione di Oreste Del Buono con cui ebbe modo di collaborare; Tali e quali (Rizzoli, 1990) con prefazione di Argan; poi il romanzo Il porto della fortuna (Rizzoli, 1997), che narra del ritrovamento in mare di un tesoro che conduce a saperi lontani; La breva. Storie di lago (Baldini&Castoldi,2001; riproposto nel 2019 da Dominioni), racconti d’acqua dolce legati a luoghi e persone laghée; e ancora Franco destino. Un’infanzia d’artista (Marsilio, 2004) in cui Chiappori fa i conti con la sua storia personale.
Nella versatilità che lo contraddistingueva lo scrittore e disegnatore, che aveva ottenuto il Premio Dessì Speciale della Giuria nel 1997, aveva coltivato in chiave artistica anche interessi spirituali dedicandosi alla Bibbia: aveva dipinto l’Apocalisse, il Cantico dei Cantici, i Salmi, la Genesi e l’Ecclesiaste, ottenendo l’attenzione di padre David Maria Turoldo e collaborando con il cardinale Gianfranco Ravasi in volumi con tavole illustrate pubblicati negli anni dall’editore Marietti.