ItaliaOggi, 13 ottobre 2022
Le ostriche salveranno le coste dall’innalzamento dei mari
Difendere le coste, e le città che vi si affacciano, dall’innalzamento del livello degli oceani attraverso i molluschi. Sembrerebbe un azzardo, ma le ostriche hanno uno spirito da ingegneri e la loro presenza può favorire lo sviluppo della barriera corallina e la colonizzazione di alghe indispensabili per l’ecosistema marino. E così, invece di mangiarle, nella baia di San Diego, nella California meridionale, c’è chi costruisce e posiziona nell’oceano delle «case» per le ostriche: una sorta di scheletri dove le conchiglie possono trovare riparo e riprodursi a pelo d’acqua. All’apparenza sembrano scogli sferici e cavi, con tante aperture sulla superficie.«Stiamo esplorando molti modi per combattere l’innalzamento del livello del mare e queste sfere della barriera corallina sono uno degli strumenti per raggiungere l’obiettivo», ha detto all’Agenzia France Presse Eileen Maher, direttore della protezione ambientale del porto di San Diego.
Proprio nell’area portuale lo scorso dicembre sono state installate 360 strutture di questo tipo e oggi, a Sud della città, la zona maggiormente minacciata dall’erosione costiera, diverse ostriche hanno già preso residenza. Le semisfere sono costruite partendo da una miscela di cemento, sabbia e gusci d’ostrica. Un piccolo escamotage proprio per attirare altri molluschi simili. Ogni struttura pesa circa 135 chilogrammi e le ostriche sono spinte ad attaccarsi alla superficie. A oggi, riporta l’Afp, si notano migliaia di conchiglie microscopiche che non vedranno mai il tavolo di un ristorante, ma che potrebbero salvare i locali che si affacciano sulla baia. Gli scienziati che lavorano a questo progetto pilota sperano di vedere la formazione di vere e proprie barriere di ostriche, in grado di arginare l’impatto delle onde sulla terra..
In una giornata, per nutrirsi, un’ostrica filtra fino a 190 litri di acqua, un’attività che stimola la presenza della zostera, pianta acquatica che gioca un ruolo nella protezione della costa. «Più erbe marine ci sono nella baia, meno è probabile che la linea di costa si eroda», riassume il direttore. Inoltre le praterie marine costituiscono una fonte di cibo per oltre 80 specie di pesci e 300 uccelli che gravitano nella baia e nella riserva protetta di Chula Vista.
Con lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari, stando a uno studio della National Oceanic and Atmospheric Administration, aumenterà drasticamente la frequenza delle inondazioni sulla costa occidentale americana. Attualmente, «il 70% della costa intorno alla baia di San Diego» è protetto da barriere rocciose, dannose per la biodiversità. Per il futuro, il porto «sta cercando di sostituire queste infrastrutture con qualcosa di più responsabile in termini biologici e ambientali».
Una delle soluzioni individuate dagli esperti è la barriera di ostriche, un progetto quinquennale da circa 1,3 milioni di euro.