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 2022  ottobre 11 Martedì calendario

“ALLEGRI, SUPERMILIONARIO INTOCCABILE, HA IMPOVERITO TUTTI I SUOI CALCIATORI. ARRIVABENE? TRA I SUOI BENEFIT RISULTANO I TICKET RESTAURANT. A SAN SIRO NEI 10 MINUTI FINALI HA ABBANDONATO LA TRIBUNA, FORSE PER UTILIZZARE I TAGLIANDI AL BAR" – DAMASCELLI ATTACCA FRONTALMENTE LA JUVE CHE SE DOVESSE USCIRE PRIMA DEGLI OTTAVI DI FINALE DI CHAMPIONS PERDEREBBE 100 MILIONI. NON VA DIMENTICATO CHE L'ULTIMO BILANCIO SI È CHIUSO CON IL PASSIVO MOSTRUOSO DI 254 MILIONI… -

La Juventus ha perso al “Meazza" contro il Milan per 2-0, con una prestazione sottotono che ha fatto infuriare i tifosi che speravano in un risultato diverso. Molto dure le parole usate dal giornalista Tony Damascelli nel suo consueto articolo sul quotidiano “Il Giornale”, dove ha criticato pesantemente non solo la squadra, ma anche il tecnico Massimiliano Allegri e l'Ad Maurizio Arrivabene.

Di seguito ecco il suo pensiero a riguardo: "Il Milan corre, la Juventus si ferma sul binario morto. È bastato poco ai campioni d’Italia per vincere una partita contro un avversario anche patetico, nello spirito ormai smarrito, nel gioco lento e macchiato da troppi errori, nella lettura miope di Allegri, il supermilionario intoccabile che ha impoverito tutti i suoi calciatori, Vlahovic in testa e Bonucci a fine corsa".

Poi ha aggiunto: "Il risultato conferma il divario tra due squadre e due club che hanno intrapreso un percorso diverso, al di là dei comizi epistolari del presidente bianconero e con alcuni buffi risvolti sugli emolumenti dei dirigenti (tra i benefit risultano i ticket restaurant per Arrivabene, il quale nei 10 minuti finali ha abbandonato la tribuna, forse per utilizzare i tagliandi al bar di San Siro). Si va sul faceto, per evitare di infierire su una Juventus ormai alla deriva”.





JUVENTUS Domenico Latagliata per “il Giornale”

Guardi la classifica di campionato e, più o meno incredibilmente, prendi atto che la Juventus è diventata una squadra di metà classifica: meno dieci dal primo posto e più dieci dall'ultimo. Per di più, le lunghezze di ritardo dalla quarta piazza sono già sette: come dire che anche la qualificazione alla prossima Champions League è ben lontana dal poter essere considerata certa.

E la valle di lacrime non finisce certo qui: perché, dopo tre partite disputate, i bianconeri hanno appena tre punti e, se non dovessero vincere stasera sul campo del Maccabi Haifa, potrebbero quasi certamente salutare anche la speranza di acciuffare per la coda la qualificazione agli ottavi dell'attuale Champions visto che Psg e Benfica sono già a quota 7. E, come sempre in questi casi, i calcoli da fare non sono soltanto quelli sportivi, anzi. Perché se è vero che non si può sempre vincere anche se Torino pensano il contrario lo è anche il fatto che certi scenari e soprattutto certe prospettive economiche terrorizzano chi deve fare di conto.

Non è infatti un segreto per nessuno che i proventi della Champions siano vitali per la salute dei conti di tutte le squadre che vi partecipano e che da essa incassano decine decine di milioni. Ecco: se la Juve dovesse uscire prima degli ottavi di finale traguardo che Allegri ha sempre raggiunto da quando allena e a fine stagione non si dovesse qualificare per la prossima edizione, il buco rispetto a quanto messo (come sempre) in preventivo si aggirerebbe intorno ai 100 milioni.

Tanti soldi che verrebbero a mancare e che condizionerebbero anche il piano di risanamento messo a punto in tempi recenti. Né va dimenticato che l'ultimo bilancio si è chiuso con il passivo mostruoso di 254 milioni: mai in Italia si è fatto peggio, tanto per dire.

Allegri ha insomma le sue gatte da pelare dentro e intorno al campo, ma anche la società non è messa benissimo e, se gli introiti dovessero drasticamente diminuire, ci saranno anche meno risorse da destinare alle prossime sessioni di calcio mercato: è la famosa spirale negativa da cui diventerebbe complicato uscire, anche se la proprietà ha già dimostrato di potere immettere denaro fresco per ovviare a certi conti evidentemente sballati.

Si vedrà. Nel frattempo, non si può prescindere dai tre punti di stasera. Contro una squadra battuta a Torino la settimana scorsa ma che, a una quindicina di minuti dal termine, si era portata sull'1-2 spaventando non poco una Signora sempre tremebonda. «Servono cuore e passione così Allegri -. Poi succede che ci siano degli errori: capisco che dall'esterno sembri tutto facile, ma non è così. Noi mettiamo tutto quello che abbiamo per riportare la Juventus ai posti che le competono, ma per raggiungere gli obiettivi bisogna fare molto di più e riacquistare autostima».

 Che, se non si vince quasi mai, diventa difficile da trovare per strada. Alternative comunque non ce ne sono: torna Di Maria (tre assist all'andata), Milik andrà in panchina e a Vlahovic si chiederanno ovviamente i gol della speranza. In caso contrario, potrebbe succedere di tutto.