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 2022  settembre 13 Martedì calendario

Biografia di William Klein

William Klein (1928-2022). Fotografo e regista statunitense. «Cresciuto timido e bullizzato ragazzino ebreo in un quartiere di irlandesi ai bordi di Harlem, incontrò la fotografia per un destino bizzarro e difficile da credere: fece il servizio militare alla Sorbona, in uno stage di scambio culturale franco-americano; lì studiò da un grande pittore, André Lhote, che era pure il maestro di Cartier-Bresson, ma che differenza fra quei due discepoli! Tutti e due, da fotografi, scelsero di scendere in strada: ma HCB lo fece in punta di piedi, Klein come se la volesse bombardare. Quando tornò a Manhattan aveva una Leica e molta rabbia accumulata contro un paese, il suo, l’America, che “si sente padrona del mondo”. Fotografava voracemente. Percorse Manhattan su e giù, in preda a una specie di bulimia, “fotografando senza posa, con un accanimento vendicativo”. Senza un piano preciso, come gli dettava l’istinto, avido, quasi ubriaco: in trance. Quella parola finì nel titolo psichedelico del libro che nel 1958 esplose come una granata nell’universo della fotografia, fino a quel momento dominata dall’ottimismo umanista dei grandi fotografi stile Magnum. Life is good and good for you in New York, con un sottotitolo preso da una frasetta standard da titoli di cronaca nera, chance witness reveals, ovvero: un testimone occasionale rivela, che lui però stravolse in un gioco di parole dadaista: Trance Witness Revels, ossia: “la gozzoviglia di un testimone in trance”. Il suo stile violava tutte le regole della buona fotografia: l’orizzonte si inclina, la messa a fuoco è nebbiosa, la grana esplode. Un bianco-e-nero incendiario gettato contro un bersaglio: la promessa tradita del sogno americano. La fotografia non gli bastò. Dopo aver anticipato la Pop-Art con un film di quattordici minuti fatto solo con le scritte luminose di Broadway, passò al cinema. Assistente mancato di Fellini (che lo chiamò a Cinecittà ma poi non lo fece mai lavorare), è stato il regista sarcastico e paradossale di Qui êtes vous, Polly Maggoo?, demolizione precoce della futilità del mondo della moda, e di Mr Freedom, grottesco fumetto allegorico sull’imperialismo Usa» [Smargiassi, Rep]. Morto a Parigi.