Anteprima, 30 settembre 2022
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Biografia di Paul Veyne
Paul Veyne (1930-2022). Storico francese. «Spirito curioso, scettico e indagatore, Veyne aveva consacrato le sue straripanti energie intellettuali allo scopo di rendere comprensibile il mondo classico ai lettori di oggi […] Nato il 13 giugno 1930 nella città di Aix-en-Provence, Veyne aveva manifestato molto presto la sua inclinazione per gli studi classici e l’archeologia, che lo aveva portato a laurearsi nel 1955 presso la prestigiosa École normale supérieure e poi a trasferirsi in Italia, all’École française de Rome, dove era rimasto fino al 1957, girando in lungo e in largo tra le vestigia dell’antichità nel nostro Paese e nell’Africa settentrionale. Di quel periodo è anche la sua militanza comunista, cui aveva detto addio dopo il soffocamento della rivoluzione ungherese nel 1956. Le prime opere importanti di Paul Veyne risalgono agli anni Settanta, che lo videro anche entrare nel 1975 al prestigioso Collège de France di Parigi. Nel 1970 pubblicò Come si scrive la storia (Laterza, 1973), in cui sottolineava l’aspetto narrativo del lavoro storiografico, e nel 1976 il suo capolavoro Il pane e il circo (il Mulino, 1984): una ricerca a largo raggio sui meccanismi del potere nel mondo antico. Era una ricognizione di notevole spessore anche sotto il profilo antropologico, destinata a proiettare la notorietà dell’autore oltre il circuito degli studi antichistici. Entusiasta della vita, Veyne non era stato in alcun modo condizionato dalla malattia rara che gli aveva sfigurato il viso. Anzi brillava in compagnia e si era sposato tre volte. Colpisce anche la varietà delle sue passioni: la filosofia stoica, l’arte italiana, l’alpinismo, l’elegia latina come la poesia novecentesca di René Char. Aveva significativamente intitolato la sua autobiografia del 2014, non tradotta in italiano, Et dans l’eternité je ne m’ennuierai pas (“E nell’eternità non mi annoierò”). Una dichiarazione autoironica, come buona parte del libro, anche perché Veyne era apertamente ateo e anzi non nascondeva di trovarsi in difficoltà a comprendere il sentimento religioso» [Carioti, CdS]. Scomparso ieri all’età di 92 anni.