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 2022  ottobre 11 Martedì calendario

Periscopio

Il comitato norvegese dei Nobel ha conferito il premio per la Pace del 2022 all’attivista per i diritti umani bielorusso Ales Bialiatski, all’associazione per i diritti umani russa Memorial e a un’organizzazione per i diritti civili ucraina, l’Ukraine’s Center for civil Liberties (Ccl). Adnkronos.
Tre premiati, un individuo e due gruppi. Che cosa li accomuna? Secondo l’Accademia del Nobel, tutti promuovono «il diritto a criticare il potere». Corriere della Sera.

Credo che a un potenziale padrone dei nostri destini si dovrebbe domandare, prima d’ogni altra cosa, non già quali siano le sue idee in fatto di politica estera, bensì che cosa ne pensi di Dostoevskij, Dickens, Stendhal. Già per il fatto che il pane quotidiano della letteratura è proprio l’umana diversità e perversità, la letteratura si rivela un antidoto sicuro contro tutti i tentativi – già noti o ancora da inventare – di dare una soluzione totalitaria ai problemi dell’esistenza umana. Iosif Brodskij, Discorso per il Premio Nobel (1987).
La magistratura russa ha ordinato il sequestro degli uffici a Mosca dell’Ong Memorial. Ansa.
Dopo i referendum la regione di Zaporizhzhia viene considerata parte del nuovo distretto della Federazione russa. Ma ieri notte sulla città capoluogo fondata dai cosacchi piovevano missili russi: sedici attacchi consecutivi hanno sventrato due condomini di nove piani e danneggiato decine di case. Tredici civili sono morti, tra cui un bambino, e altri ottantanove sono stati feriti. In ospedale sono finiti undici minorenni. Rosalba Castelletti, la Repubblica.

L’esplosione del ponte che unisce Russia e Crimea è stato «un atto di terrorismo» opera dei «servizi speciali ucraini». Lo ha detto [un intenditore:] Vladimir Putin. tgcom24.mediaset.it
Due cavi recisi all’alba di venerdì, a 500 chilometri di distanza, da gente talmente esperta da sapere che sarebbero bastati a paralizzare l’intera rete ferroviaria del Nord della Germania. Per tre ore, migliaia di treni di un’area ampia che va dallo Schleswig Holstein alla Bassa Sassonia a pezzi di Nordreno-Westfalia sono rimasti inchiodati sui binari. Un’azione immediatamente definita da polizia, governo e apparati di sicurezza «un atto di sabotaggio». Tonia Mastrobuoni, la Repubblica.
Usa sempre più irritati dopo il delitto Dugina e la bomba al ponte. A Kiev spie fuori controllo (armate da noi). Titolo del Fatto.

Biden e Scholz avvertono il Cremlino: «Mossa nucleare avrebbe gravi conseguenze». Titolo della Stampa.
Si prepara in Italia una manifestazione «per la pace». Ottimo e abbondante. Si spera però che la pace, in quella manifestazione, venga chiesta non «alle due parti», alle vittime come ai carnefici, ma solo a questi ultimi. Angelo Panebianco, CorSera.
Personalmente sono per il disarmo generale, per la messa al bando di tutte le armi distruttive, ma trovo molto curioso che si pensi d’iniziare il disarmo partendo dall’aggredito. Achille Occhetto (Fabio Martini, La Stampa).
Da Bindi fino a D’Alema e Bersani, nel Pd che si prepara al congresso le bordate arrivano dal passato. Titolo del CorSera.

Per pochi secondi un’immagine dell’ayatollah Ali Khamenei, con un mirino sovrimpresso sul volto e circondato dalle fiamme, ha interrotto un tg sull’emittente di Stato: opera d’un gruppo di hacker che si fa chiamare Adalat Ali (Giustizia di Ali). Giulia Belardelli, HuffPost.
Francesco I ha avviato una «digital revolution» [della Chiesa] conversando con Elon Musk, Bill Gates e Tim Cook, Ceo di Apple. (…) È sul «digitalesimo» che vorrebbe incentrare la sua ultima parte di pontificato per superare il gap giovani-Chiesa -religione. (…) Sempre gloria nell’alto del Cloud. Luigi Bisignani, il Tempo.
Non siamo mostri ma patrioti. Giorgia Meloni, videomessaggio a Vox (e classica excusatio non petita).
Per entrare nel club di Vox serve una provata ostilità verso gay e cultura Lgbt. Tra i promossi a pieni voti c’è un repubblicano Usa, Ted Cruz, antiabortista e teorico di un’immigrazione confessionale, secondo la quale gli Usa dovrebbero essere una terra promessa solo per i cristiani. In Sudamerica [c’è] Jeanine Áñez, ex conduttrice televisiva: arrestata con l’accusa di golpe, è stata condannata lo scorso giugno a dieci anni di carcere. Nemica degli indios, entrò nel palazzo presidenziale agitando una Bibbia sopra la testa e urlando: «La Bibbia è tornata al governo». C’è poi Alvaro Uribe: presidente della Colombia dal 2002 al 2010, è stato condannato per complicità nei massacri di Antioquia (la Dia, l’Antidroga americana, lo considerava un alleato dei narcotrafficanti del cartello di Medellín e di Pablo Escobar). Ilario Lombardo, La Stampa.
Niente soldi per le bollette, però per i trans li trovano. Titolo della Verità.
Arriveremo al termine delle nostre vite senza sapere perché l’umanità abbia inventato TikTok e gli altri [social network] che hanno fritto le nostre sinapsi. E soprattutto perché nessuno ci ha più detto: «Ti porto a zappare l’orto, vedrai come ti passa». (…) Arriveremo alla fine delle nostre vite senza sapere com’è che siamo diventati gli alieni in quella scena di Mars Attacks! in cui la musica country fa esplodere i cervelli dei marziani invasori. Guia Soncini, Linkiesta.
L’equilibrio dei poteri, il governo costituzionale, l’alternarsi dei partiti sono stati in ogni età, in Italia, una chimera. La razza ripugna per sua natura al parlamentarismo di tipo inglese, all’intellettualismo settecentesco di stampo francese. Popolo dunque ingovernabile alla moderna. Arrigo Cajumi, Pensieri d’un libertino.
Se scrivi in italiano ti danno del fascista. Titolo di Libero.
L’Italia: un Paese diretto da una classe politica senza classe. Roberto Gervaso.