La Stampa, 10 ottobre 2022
L’inflazione costa alle famiglie 12 miliardi in sei mesi
Dodici miliardi e cento milioni di euro di spese extra per l’energia e per gli altri beni e servizi colpiti dall’inflazione: è questo il conto supplementare che toccherà pagare agli italiani nel secondo semestre del 2022, in base a uno studio dell’Ufficio economico di Confesercenti. E naturalmente il potere d’acquisto delle famiglie sarà depauperato nella stessa misura, riducendo gli altri consumi e la produzione sottostante, in una spirale recessiva a cui sarà difficile sfuggire. Facendo la media si tratta di 470 euro in meno nelle tasche di ogni famiglia italiana.
«Il peggioramento della situazione economica – dice Confesercenti – è dovuto, in primo luogo, agli aumenti record registrati dai prezzi dell’energia nel corso dell’estate. Aumenti che si scaricheranno sulle bollette autunnali», e la cosa non finirà lì, perché la spesa per l’elettricità e il gas è pervasiva (tutte le aziende ne hanno bisogno, in una misura o nell’altra) e continuerà a provocare rincari a catena, come ha già fatto. Il tasso d’inflazione, calcola la Confesercenti, salirà nella media dei prossimi tre mesi ad almeno il 9,1%, oltre mezzo punto in pi rispetto al già altissimo dato del periodo estivo (8,4%) e tre punti in più a paragone con la primavera. Per contrastare questo prolungato aumento dei prezzi, osserva Confesercenti, «le famiglie hanno utilizzato finora i risparmi, scesi già nel trimestre primaverile di ben 2,3 punti in quota di Pil. Ma i margini a disposizione dei consumatori sono ormai ridotti al lumicino. Le tendenze dell’occupazione, con il dato di agosto che già presenta una flessione di 110 mila unità rispetto a fine primavera, non consentono di prevedere alcun aumento del reddito disponibile, e l’aumento dei tassi di interesse limita le possibilità legate al credito».
E questo quadro può considerarsi ottimistico: presuppone che l’occupazione non cali ulteriormente e che il tasso di inflazione continui a conservarsi al di sotto della media europea.
Intaccare i risparmi permette alle famiglie di ridurre la perdita di potere d’acquisto (la riduce nell’immediato, ma la compromette nel futuro). Confesercenti calcola che gli italiani spenderanno nel secondo semestre 8,9 miliardi di risparmi, riducendo così a 3,2 miliardi (rispetto ai 12,2 teorici) il calo del potere di acquisto.
Ma al di là dei dati aritmetici, quello che sta compromettendo la ripresa economica del 2022 è il cambiamento in peggio delle abitudini di acquisto che stanno subendo le famiglie italiane: uscite (più o meno) dalla pandemia da Covid speravano in un po’ di sollievo, da manifestare anche con una ripresa dei consumi, ma la nuova crisi economica ha stroncato ogni velleità. Un segnale viene dall’applicazione TooGoodToGo, che consente a supermercati, panetterie e pasticcerie di vendere le eccedenze alimentari a un terzo del valore. Nel mese di settembre sono circa 500 mila i pasti salvati dal macero, contro i 350 mila di media.