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 2022  ottobre 08 Sabato calendario

Coperni racconta lo show che ha travolto la fashion week

Terminato il mese di sfilate dedicate al womenswear per la primavera/estate 2023, come da tradizione si tirano le somme per capirequali siano i momenti che hanno segnato la stagione. E stavolta non ci sono dubbi, a vincere sono Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant di Coperni, che hanno sbancato i media: durante il loro show del 30 settembre sera a Parigi, i due hanno realizzato un vestito dal vivo spruzzando ilFabrican ,un tessuto liquido in lattina, direttamente sul corpo della top model Bella Hadid. Nello spazio di dieci minuti Coperni è così passato da nome indipendente e in ascesa a brand globale: secondo le rilevazioni di Launchmetrics, nelle prime 48 ore l’impatto economico della notizia ha generato 26,3 milioni di dollari, inclusi 20,9 milioni solo sui social. I primi a non capacitarsene sono proprio i due creativi francesi.
Come vi è venuta l’idea?
«IlFabrican esiste da anni, era un po’ che volevamo coinvolgere Manel Torres, che l’ha inventato. Questa era la collezione giusta, con i vestiti che modellano il corpo proprio come accade con lo spray. Inoltre, Manel ha studiato moda al Royal College of Art di Londra prima di dedicarsi alla scienza: è sulla nostra lunghezza d’onda».
Vi aspettavate una simile reazione?
«Per niente. Abbiamo realizzato che visivamente stava funzionando solo guardando la performance da uno schermo nel backstage».
Sui social non s’è parlato d’altro.
«Per questo motivo diciamo di averlo capito guardando uno schermo.
Oggi l’informazione passa attraverso le schermate dei nostri smartphone, quindi solo in quel modo abbiamo avuto la certezza della sua riuscita».
Come funziona il Fabrican?
«È formato da fibre tessili e polimeri liquidi, che si asciugano subito all’aria quando toccano una superficie, lasciando solo il tessuto non filato».
È riutilizzabile?
«Certo. Bella dopo lo show si è sfilata il vestito e lo ha appeso a una gruccia, come un abito normale. Meglio ancora,se si bagna con il suo solvente, il materiale torna allo stato liquido, e si può di nuovo spruzzare. Tutti parlano di moda circolare: più di così non si può».
La performance è durata dieci minuti: un’infinità per i tempi della moda.
«Vero, ma per avere una “stoffa” resistente, bisognava fare più strati, era una questione tecnica. Ma il pubblico era come ipnotizzato da Bella».
A proposito di Bella Hadid: serve coraggio a uscire in passerella praticamente nuda.
«Lei è la migliore: ha accettato subito, senza esitare; in sfilata si è mossa con un’eleganza straordinaria, improvvisando tanto. Sa, tra modelle c’è competizione, ma stavolta tutte hanno concordato su quanto sia stata brava».
Molti hanno paragonato la scena alla sfilata di Alexander McQueen del 1999, con il vestito del finale colorato da due bracci meccanici. È stato un vostro riferimento?
«Quello è uno show che ha fatto storia, ma lì il vestito c’era, qui no. A parte che in entrambi i casi sono state usate bombolette spray, atmosfera, premesse e risultati sono diversi».
Quando avete colto la portata del successo della vostra idea?
«Viralità sui social a parte, quando abbiamo iniziato a ricevere i messaggi di complimenti da tanti nostri colleghi, molti più anziani, che ci ringraziavano per aver riportato nella fashion week l’eccitazione che c’era un tempo».
Programmi futuri per il Fabrican?
«Ci piacerebbe trovare un modo per metterlo in commercio, ma siamo un marchio piccolo, non abbiamo i mezzi per svilupparne le potenzialità.
Servirebbe che un colosso del lusso prendesse in mano il progetto; allora sì che le cose cambierebbero».