la Repubblica, 6 ottobre 2022
Lo scacchista barone ch avrebbe vinto grazie a un vibratore anale
Il giovane re degli scacchi potrebbe essere spazzato via come un pedone alla terza mossa. Hans Moke Niemann, l’americano di 19 anni che un mese fa ha battuto a sorpresa il numero uno al mondo, il norvegese Magnus Carlsen, avrebbe ingannato nella sua irresistibile ascesa più di cento giocatori, alcuni d’elite, utilizzando probabilmente un software durante le partite online.
La rivelazione arriva dal Wall Street Journal, che ha consultato i risultati dell’indagine condotta dalla piattaforma Chess.com, la più popolare al mondo, 90 milioni di giocatori e tornei con in palio montagne di dollari. Il sito ha analizzato tutte le partite fin qui giocate da Niemann. La conclusione, nel dossier di 72 pagine, è che il ragazzo ha «probabilmente ricevuto assistenza illegale in più di cento partite online». Quando Carlsen, appena eliminato, aveva lanciato sospetti sul giovane avversario, usando le parole di José Mourinho («se parlo sono in guai grossi»), Niemann aveva reagito con una difesa appassionata: sospettato di aver usato un vibratore anale a impulsi, per ricevere indicazioni (forse da un software, forse da un coach in sala) su quali mosse fare, il ragazzo si era offerto di giocare nudo, ma non era stato in grado di spiegare in modo convincente la strategia usata per vincere. Niemann aveva ammesso solo di aver ingannato due volte, tra i 12 e i 16 anni, e mai quando c’erano di mezzo soldi. Secondo Chess.com, il ragazzo si è dimenticato di citare almeno le altre novantotto volte. L’ultima, due anni fa. La piattaforma ha rivelato che nel 2020 Niemann ammise le sue colpe in una telefonata con il direttore di Chess.com, Danny Rensch. La piattaforma ha deciso di escluderlo dal prossimo torneo, che ha un montepremi di un milione di dollari. Lo scandalo ha portatoun’aurea di ambiguità a un gioco tradizionale, fatto per secoli solo di polpastrelli, legno, lunghi silenzi, la continua lotta contro l’errore, il passatempo di Che Guevara e Papa Leone XIII, Napoleone e Abramo Lincoln, il campo perfetto di gioco di Garry Kasparov, Bobby Fischer, Anatoly Karpov e Vishy Anand. Lo era anche di Carlsen, fino a quando il campione non si è trovato di fronte, al torneo di St. Louis, un ragazzo con una matassa di capelli, di origini hawaiane e danesi, nato a San Francisco, cresciuto in Olanda, finito a Laguna Beach, poi in Connecticut e New York, appassionato di dirette su Twitch e scacchista autodidatta, capace di vincere più incontri di quanto avesse fatto il grande Fischer alla sua età. Il dossier lo ha ridotto velocemente ad hacker degli scacchi, seppure giocatore di un certo talento. Riguardo il vibratore anale, nel report si sottolinea che anche un piccolo movimento del corpo può essere sospetto: basta un telefono in bagno, o un micro auricolare o uno strumento per ricevere segnali da qualcuno presente in sala e indirizzare le mosse sulla scacchiera. «Niemann suggerisce l’indagine – ha avuto una crescita irregolare». Quasi deludente in tornei dove non c’era niente in palio, macchina perfetta dove erano previsti premi in denaro.