Corriere della Sera, 5 ottobre 2022
L’uomo raccontato ai bambini
Straordinariamente potenti, minacciosamente inarrestabili, gli animali più sorprendenti e più pericolosi della Terra siamo noi, gli esseri umani, e lo siamo stati da sempre. Riavvolgendo il nastro di milioni di anni, risalendo a ritroso fino all’età della pietra, è proprio questo il titolo che Yuval Noah Harari ha voluto dare al suo primo libro destinato ai ragazzi: Noi inarrestabili. Come ci siamo presi il mondo. Inaugura una serie di quattro uscite, tutte pubblicate in Italia da Bompiani, nelle cui pagine, illustrate da Ricard Zaplana Ruiz, piene di humour, di acutezza e di partecipazione, lo storico e filosofo israeliano riscrive il racconto di Sapiens. Da animali a dèi,il suo bestseller di maggior successo. I successivi volumi indagheranno le diverse epoche dalla rivoluzione cognitiva all’attualità; ne verrà tratto anche un workshop digitale interattivo. Ma intanto, com’è accaduto che gli umani, creature prive di difese o armi di natura, siano giunti a dominare il Pianeta, passo dopo passo, conquista dopo conquista? Glielo abbiamo chiesto quando lo abbiamo incontrato a Bologna.
In altre parole, professor Harari, quali sono i superpoteri, come lei li definisce, che ci hanno permesso di prenderci il mondo?
«I nostri superpoteri consistono nell’essere in grado di cooperare e collaborare con un gran numero di nostri simili, a noi sconosciuti. Anche le formiche lo fanno, ma noi siamo capaci di ridiscutere senza tregua i termini di questa collaborazione (cosa che le formiche non fanno).
Questo, tuttavia, ancora non basta a rendere ragione del nostro cammino.
Ciò che ci rende davvero inarrestabili è la capacità di immaginare e raccontare innumerevoli storie, e di crederci. Il denaro, ad esempio, è la favola più riuscita di sempre».
Con questo titolo, “Noi inarrestabili”, lei sottolinea anche la minaccia che rappresentiamo per la nostra specie e per il Pianeta.
«Mi piaceva la combinazione dei due significati. Inarrestabili innanzi tutto perché nulla sembra in grado di fermarci. L’uomo era minacciato dagli animali e ha imparato a costruire armi, gli oceani separavano le terre emerse e ha saputo realizzare imbarcazioni con le quali si è spinto fino all’Australia. Nulla ha impedito al Sapiens di diffondersi sull’intera superficie del Pianeta. L’altro aspetto, più inquietante, è che l’uomo non è capace di fermarsi. Costruiamo astronavi, sviluppiamo l’intelligenza artificiale, ci dotiamo di tecnologie sempre più sofisticate. Ma non siamo mai appagati di ciò che abbiamo e abbiamo fatto. L’avanzata dell’uomo è trionfale, ma anche angosciante. Distruggiamo interi sistemi ecologici, e anche il nostro sistema interiore. Per questo è importante dire ai ragazzi che il mondo non deve per forza essere così come lo abbiamo finora plasmato con le nostre scelte, possiamo cambiarlo ecostruirne uno migliore».
I giovanissimi sono lettori esigenti e disincantati: quali sono gli ingredienti di un racconto storico che sappia catturarli e avvincerli?
«Ho cercato di narrare loro una storia, la nostra storia, in maniera scientificae di spiegare le cose, anche le più complicate, con una scrittura semplice e seducente. Gli scienziati pensano soprattutto in termini di numeri, equazioni, analisi. È fondamentale, ma quando vuoi raggiungere un pubblico di preadolescenti, così come di persone comuni, questi strumenti non sono efficaci. Non lo sono perché noi umani siamo degli storyteller. Devi trasformare i numeri in racconti e in racconti divertenti. E se non sai qualcosa, farai meglio a dire: “Non lo so”. Significa che, effettivamente, è più difficile scrivere per ragazzi che per adulti. Ti obbliga a riflettere più a fondo, perché devi riportare in vita la storia. Vale a dire, riportare i morti in vita senza far addormentare i vivi».
Per questo il suo racconto è così pieno di humour e di sorprese?
«L’umorismo è la porta d’accesso ai temi più impervi e nella maniera in cui lo uso, che non è lo sbellicarsi dalle risate, è anche uno strumento essenziale per dire: bene, ragazzi, siamo andati sulla Luna, ma non siamo ancora contenti. Forse dobbiamo cambiare qualcosa».
In questo libro non dà mai per scontato che il leader di una tribù di Sapiens sia un maschio, o che lo fosse l’ultimo esemplare di mammut rimasto sulla terra. Tra i campioni di calcio cita Lionel Messi ma anche Megan Rapinoe. È un modo per scardinare la più tenace delle disuguaglianze, quella di genere?
«Beh, non solo io, vi è un intero movimento che intende scardinare gli stereotipi di genere. Abbiamo prove dell’esistenza di donne capi di comunità o sciamane. Ma non sappiamo, ad esempio, il sesso delle persone che dipinsero le grotte di Lascaux o di Altamira. In questi casi, è importante non dare per assodata l’identità di genere maschile: dobbiamo tenere aperte più opzioni, testimoniare la rivoluzione dei generi anche nel linguaggio e combattere i pregiudizi culturali. Per migliaia di anni le società si sono organizzate in senso patriarcale e le persone pensano che sia naturale che solo gli uomini possano essere re, papi o guerrieri. No, non è vero, tanto che abbiamo avuto una Angela Merkel e abbiamo una Kamala Harris».
“Noi inarrestabili”, come tutti i suoi libri, educa ai valori del pensiero laico: verità, compassione, uguaglianza, libertà, responsabilità. Qui i ragazzi ne sono anche i coraggiosi protagonisti: lei racconta, ad esempio, di Kenneth Gormly, l’undicenne che portò all’attenzione del mondo il massacro delle balene.
«Apprendere la storia non è ricordare il passato, ma esserne liberati. Da bambino, benché frequentassi una scuola laica, non mi venivano impartite lezioni di storia bensì il racconto della Bibbia. Avrei voluto che qualcuno mi insegnasse la storia scientifica, e in una forma accessibile. Non dimentichiamolo, nel lungo termine il mondo appartiene ai ragazzi. Un presidente come Putin tra cinquant’anni non ci sarà più. Non ci saranno gli oligarchi che oggi detengono un così grande potere. Ma i bambini che oggi hanno dieci anni, loro invece ci saranno. E sono molto coinvolti e preoccupati di come sarà il mondo nel 2080».