La Stampa, 4 ottobre 2022
Italia, laureati in aumento ma meno della media Ue
Studiare conviene soprattutto alle donne, ancora penalizzate dal gender gap. Nel 2021 in Italia solo il 31% delle donne in possesso di un titolo d’istruzione inferiore al diploma di scuola superiore erano occupate (media Ue, 40%) mentre fra le donne laureate il tasso di occupazione era del 70% (media Ue, 83%). Per gli uomini le differenze sono assai meno marcate: si va dal 64% per chi ha un livello d’istruzione inferiore al diploma secondario (media Ue, 66%) al 71% per i maschi laureati (media Ue, 88%). È quanto emerge dal rapporto Ocse Fondazione Agnelli e Save the Children sulla stato dell’istruzione in Italia presentato ieri a Roma.
Fra il 2000 e il 2021 i livelli di istruzione in Italia sono cresciuti più lentamente della media dei paesi Ocse. La quota di giovani fra i 25 e i 34 anni con un titolo di istruzione universitaria è cresciuta infatti di 18 punti percentuali (dal 10% nel 2000 al 28% nel 2021) rispetto a una crescita in media di 21 punti. In crescita anche i Neet, giovani che non studiano e non lavorano, la cui percentuale è aumentata durante la pandemia. Nella fascia 25 e 29 anni era al 31,7% nel 2020 e ha continuato ad aumentare fino al 34,6% del 2021, più giovani donne (il 39%) che uomini. le disuguaglianze nascono molto prima: già durante la scuola primaria gli esiti degli apprendimenti differiscono, seguendo le condizioni socioeconomiche familiari e territoriali. Il report conferma che le retribuzioni dei docenti italiani sono basse: nei paesi Ocse vanno in media dai 42 mila dollari del livello pre-primario a più di 53.500 della secondaria di II grado, mentre in Italia si collocano a livelli inferiori, rispettivamente a 40 mila e 46 mila dollari. —