Corriere della Sera, 1 ottobre 2022
Redbull ha sforato il budget
La resa dei conti. Letteralmente. La Ferrari vola nelle libere con Sainz e Leclerc ma l’aria è pesantissima a Singapore, il budget-gate che coinvolge la Red Bull è scoppiato fragorosamente rovinando il 25° compleanno di Verstappen. Mercedes e Ferrari, ma pure gli altri team, sono sul piede di guerra: esigono dalla Federazione la «massima trasparenza» e chiedono «provvedimenti esemplari» se la violazione sarà accertata. Ieri c’è stato un vertice fra Mattia Binotto e Toto Wolff: l’obiettivo è mantenere alta la pressione sulla Federazione e sul presidente Mohammed Ben Sulayem che governa Place de la Concorde con il pugno di ferro, inflessibile sui piercing di Hamilton.
In gioco c’è la credibilità di uno sport già provato dal controverso finale di Abu Dhabi. Il vaso con i veleni del 2021 è stato riaperto dai revisori indipendenti incaricati di verificare la coincidenza fra le spese dichiarate e realmente sostenute nello scorso campionato. Se all’Aston Martin verrebbe confutato un lieve scostamento dal budget cap di 145 milioni di dollari, per la Red Bull si parla di infrazione grave, con un sforamento superiore al 5%, sui 10 milioni. Una cifra che consentirebbe di avere 100 persone in più in organico. In sintesi sono soldi che consentono di «comprare prestazioni», non solo per la stagione 2021 ma anche per quelle successive. Doping finanziario, il codice nei casi più estremi prevede squalifiche, esclusione dal Mondiale e revisione delle classifiche precedenti. Ma non è al passato che guardano gli accusatori. La forza di Verstappen in questo 2022, e la quantità di sviluppi tecnici, hanno fatto accrescere i sospetti. Fra le sanzioni caldeggiate dalla concorrenza c’è la limitazione delle ore in galleria del vento e di test che avrebbe implicazioni sui prossimi campionati.
La difesa di Horner appare poco convincente: «Non sono a conoscenza di infrazioni, dopo la presentazione del report a marzo ci sono stati chiarimenti con la Fia. È un processo in corso e non siamo preoccupati». In realtà lo è eccome, la Federazione spiega che sta «finalizzando» i dati, li presenterà entro mercoledì, in ritardo rispetto al previsto. Perché la Red Bull ha chiesto e ottenuto tempo per difendersi, facendo leva su differenze di calcolo di alcune voci. Per abbassare l’entità dell’infrazione ed evitare pene pesanti. Che saranno stabilite da un collegio ad hoc, creando un precedente destinato a fare scuola.
L’alleanza Mercedes-Ferrari vuole evitare un imbarazzante compromesso. Wolff: «Si parla di milioni di dollari, è la differenza fra vincere e perdere. Noi abbiamo dovuto mandare via 40 persone». Mekies, vice di Binotto: «Ci fidiamo della Fia e ci aspettiamo una gestione esemplare e la massima severità su un problema di questa gravità. Per essere sicuri di correre tutti con le stesse regole». A Singapore si sta per chiudere il Mondiale 2022, mentre si riapre il 2021. Che caos.