Corriere della Sera, 1 ottobre 2022
Intervista a Rossella Fiamingo
Dal trono di spade, dove si è già seduta nel 2013 e nel 2014 grazie a due titoli iridati consecutivi, al fidanzamento con Gregorio Paltrinieri, il re delle acque, passando per l’amicizia con Diletta Leotta e con Elodie. Rossella Fiamingo ha capito che oggi non di solo sport vive un atleta: eccola allora puntare sulla «trasversalità mediatica», frequentando altre ribalte oltre alle pedane della scherma. Missione riuscita, non solo grazie al compagno importante o alle conoscenze di tendenza: piace anche per la femminilità e per lo sguardo dolce, da fatina delle fiabe.
Si dice che la festa d’agosto con Diletta Leotta ed Elodie sia stata piena di scintille.
«Ma no, le scintille riguardavano al massimo i vestiti: quello di Diletta era pieno di Swarovski, il mio era azzurro “brillantinato”. Il compleanno di Diletta è l’evento estivo dell’anno, stavolta era in Sardegna: nessuna delle amiche strette se lo perde; ed è come la festa di Sant’Agata, che dura non un giorno ma qualche giorno».
Un lungo rito pagano, pare di capire.
«Cominciamo a fare gli auguri a Diletta il 14 agosto, poi si arriva al 16, giorno del compleanno, e si è ancora lì a celebrare».
Com’è nata l’amicizia con lei e con Elodie?
«Elodie l’ho conosciuta tramite Diletta: ci siamo trovate subito, è alla mano ed è facile andare d’accordo. Diletta Leotta, invece, l’ho incontrata nel 2015 negli studi di Sky. Ci conoscevamo indirettamente tramite un cugino che faceva scherma. Lei stessa ha ammesso di averci provato, ma non l’ho mai vista in pedana. Da quell’incontro, in sala trucco, non ci siamo più staccate».
Un’amicizia vera.
«Il tempo la sta cementando: quando ci va di stare assieme ci cerchiamo. Siamo poi piuttosto timide, siamo coetanee – io sono nata un mese prima – e abbiamo gli stessi interessi. Se una persona è sincera e mi trovo bene, la frequento, famosa o meno che sia».
Diletta è una reginetta dei social: è lei ad aver orientato Rossella Fiamingo in questo mondo?
«Ho cominciato in autonomia, forse prima di lei. Condividiamo degli aspetti, ma apparteniamo a realtà diverse: lo sport per me, lo spettacolo per lei. Siamo influencer? No. Non è un obiettivo mio e nemmeno Diletta l’ha nelle mire: le influencer fanno quello di mestiere».
L’hanno punzecchiata: Rossella Fiamingo si distrae con i social e si allena meno bene. Come replica?
«È una baggianata. Non condivido tutto della mia vita, solo foto ed emozioni. Mettendoci però la faccia».
Su Instagram è «Rossellina91»: è un nome tranquillo o è un codice per mascherare una pantera?
«Nome tranquillo. È nato prima “Rossipuppi”, su Twitter, diminutivo dato dai fratelli Daniele ed Enrico Garozzo con cui stavo spesso assieme. Puppi viene da polpetta, in siciliano: da piccola ero tracagnotta, avevo le guance gonfie e loro dicevano che assomigliavo, appunto, a una polpetta. Poi su Instagram l’ho cambiato: ho messo il primo nome a caso ed è diventato il cavallo di battaglia».
Ci descrive Rossella Fiamingo?
«Sono una sportiva determinata, ma allo stesso tempo sensibile. Alcune cose le patisco, però sono fredda: in pedana possono farmi qualsiasi cosa, io rimango di ghiaccio e nei momenti delicati non mi scompongo. Infine, sono ambiziosa da morire: le medaglie non mi bastano mai».
Vuole essere un modello per le giovani?
«Mi piace esserlo, ma non troppo. Le mamme mi usano come esempio perché mi sono laureata in dietistica, suono il piano, tiro di scherma. Dicono che sono da imitare, ma a me non va tanto: magari finisce che una ragazza mi odia. Non sono la “perfettina” della situazione: ho i miei difetti, a cominciare dall’essere super-disordinata».
Quanto è cosciente di essere carina?
«Non mi reputo una gran bellezza: sono una ragazza normale, anche se curata e femminile. Forse prima non accettavo i difetti, però da quando ho imparato ad assecondare imperfezioni e limiti mi sono staccata da certi stereotipi della bellezza. E mi sono vista migliore».
Poserebbe per un calendario sexy?
«Assolutamente no: non è nel mio stile e non è un’ambizione».
Critica le ragazze che spingono sulla sensualità?
«Ognuno di noi ha dei sogni. I miei hanno sempre riguardato lo sport. Alcuni aspetti per me sono volgari, per altri invece no: non giudico nessuno, però non punto a quello».
La spadista Fiamingo che cosa porta in pedana del personaggio?
«Nulla. Semmai mi rifaccio agli studi di piano, ad esempio il lavoro di ore e ore sulle stesse cose per ricordarmi che la dedizione paga».
Due titoli mondiali e un argento ai Giochi, prima medagliata olimpica italiana nella spada individuale. Eppure si pensa che Rossella Fiamingo avrebbe potuto fare di più. È vero?
«Il grande rammarico resta la finale olimpica di Rio: in vantaggio 11-7, sono stata ripresa e battuta negli ultimi secondi. Ma le sconfitte aiutano a tirare fuori il meglio di noi stessi. Sono contenta della carriera, che continuerà almeno fino a Parigi 2024: penso già al Mondiale 2023 di Milano, che qualificherà ai Giochi e che sarà una vetrina per il mio sport».
C’era un’alternativa alla scherma?
Ex ballerina
Facevo danza, ginnastica artistica e cantavo,
ma i miei genitori
mi hanno spinto a seguire scherma e pianoforte. Li ringrazio,
non avevo capito niente
«Facevo danza e ginnastica artistica. E cantavo, dopo aver provato pure la danza del ventre perché non mi piaceva l’idea che potessi essere poco aggraziata nel camminare. Alla fine mi sono ritrovata con scherma e piano».
Decisamente un’altra prospettiva...
«I genitori mi hanno spinto su queste due strade: li ringrazio, forse non avevo capito niente. Pensavo di cantare e ballare come le pop star, mi immaginavo anche di appartenere a quel tipo di mondo. Ma la verità è che sono timida».
Non si direbbe: semmai, riservata.
«No, timida: al pianoforte non mi sono mai esibita in pubblico. Papà mi ha fatto scoprire la scherma e mi è piaciuta subito. Mamma mi ha messo alla tastiera: mio fratello non era interessato, io l’ho compensata di una delusione e nel 2013 mi sono diplomata».
La storia con Gregorio Paltrinieri che cosa le dà?
«Greg, che a sua volta è timido, mi fa vedere quanto è campione e quanta voglia ha di vincere. È un lavoratore, è un calcolatore come me, è perfino più ambizioso. Viviamo di stimoli, confronti e condivisioni: ci spingiamo e ci aiutiamo a vicenda; ci capiamo al volo, ci siamo trovati sia sul piano umano sia su quello sportivo».
Come la mettiamo con la gelosia?
«È presente in modo moderato. Da siciliana, sono gelosa se non mi sento amata. Ma per ora sono al centro dell’attenzione e sono trattata come vorrei. Gregorio non è geloso, ma se lo è non lo dà a vedere».
È un compagno, un fidanzato o un quasi marito?
«Un fidanzato: quello che poi verrà, verrà».
Perché un anno fa avete tenuto nascosta la relazione? È stato lui, mesi dopo, a svelarla su Instagram.
«Pensavamo che la cosa potesse disturbarci. Erano in arrivo i Giochi di Tokyo: non vivevamo le Olimpiadi da 5 anni, non volevamo che le nostre imprese sportive finissero in secondo piano rispetto a una storia sulla quale la stampa si sarebbe buttata a pesce. La novità era solo per noi due».
Gregorio non ha l’ha mai seguita in azione dal vivo e ha ammesso di soffrire quando la vede tirare in tv o in streaming. E lei?
«Agli Europei di Roma ho rotto il ghiaccio: prima volta “live” delle sue gare. È stato emozionante e strano: c’era lui, ma c’erano anche tante persone che lo sostenevano. Comunque ci scriviamo o ci sentiamo nelle pause. Greg è anche gasato dalla scherma: vorrebbe provare, magari gli darò qualche lezione».
La miglior Fiamingo deve ancora arrivare?
«Penso di sì. Posso crescere, sto raccogliendo i frutti del lavoro di anni: grazie a Gregorio ho anche trovato equilibrio e stabilità».
Ci sono state campionesse come Flessel, Vezzali e Di Francisca che sono tornate ad altissimo livello dopo una maternità. Lei lo farebbe?
«Non lo so. Sono molto schematica, ma una cosa del genere non riesco a pensarla: non mi piace programmare il mio privato. Infine, è presto per pensare a un figlio».
Ci parla della Fiamingo pianista?
«Lo devo, come detto, a mia mamma, docente al Conservatorio di Palermo. La mia insegnante è stata però una sua collega, la cui figlia è stata invece seguita da mia madre. Sì, ci siamo scambiate le mamme...».
Non faceva prima a rimanere con la sua?
«C’era troppo nervosismo quando lavoravamo assieme».
Chopin, la sua passione.
«Soprattutto i Notturni: sono i brani che preferisco perché romantici. Ma in questi anni ho suonato di tutto».
Le piacciono anche la musica reggae e quella latina.
«Le amo soprattutto d’estate. Seguo pure la musica italiana, Elodie l’ho ascoltata durante gli Europei e i Mondiali: un suo motivo, ne sono sicura, mi ha portato fortuna».
Come si immagina nella vita futura?
«Sto seguendo un master sull’alimentazione sportiva, suono il piano, sono schermitrice: ancora non ho scelto, magari un giorno lancerò una linea dietetica».
La bellezza
Non mi reputo una gran bellezza: sono una ragazza normale, anche se curata e femminile
Un calendario sexy?
Assolutamente no,
non è nel mio stile
Che cosa c’è in lei della sua Sicilia?
«La passione per il cibo mediterranea, per le granite, per la ricotta salata. Ho poi nel cuore i paesaggi, conosco bene il territorio e certi luoghi hanno fascino perché non sono cambiati. Infine, sono stregata dall’Etna. E ho un desiderio: vedere, una volta, un’eruzione dal vivo».