Corriere della Sera, 30 settembre 2022
Tra Blasi e Totti è guerra
L’amore passa, il patrimonio resta. Ed è su questo, non sui sentimenti ormai svaniti, che si sono concentrate le agguerrite trattative per la separazione tra Francesco Totti e Ilary Blasi, che ha preso una direzione ben precisa: quella del tribunale, i ricorsi sono quasi pronti.
E ora è chiaro perché: troppo distanti le pretese di una parte dalle offerte dell’altra. Inconciliabili. La conduttrice dell’Isola dei Famosi, per firmare una consensuale, avrebbe chiesto sostanziosi alimenti: 20 mila euro al mese per sé e 17.500 per i tre figli Cristian, Chanel e Isabel (più o meno 5 mila e 800 ciascuno), per la bellezza di 37 mila e 500 in tutto, prendere o lasciare. L’iconico numero 10 giallorosso invece le avrebbe proposto zero (sì, zero) euro per lei (visto che guadagna molto bene) e 7 mila mensili per i ragazzi. Cifre troppo clamorosamente distanti per poter trovare un ipotetico compromesso a metà strada.
Così il faticoso negoziato tra i legali, avviato dopo due mesi di forzata inerzia – Ilary è stata in vacanza a luglio e agosto e senza di lei non si poteva procedere – si è bruscamente interrotto. Non solo. Mentre ancora si cercava l’accordo, l’avvocato dell’ex Letterina, Alessandro Simeone, ha presentato per conto della sua cliente un’azione di reintegrazione a difesa del possesso (ex art. 1168 del codice civile) al fine di riavere indietro le borse firmate sottrattele dal marito.
Una collezione di Dior, Chanel e Gucci che Totti avrebbe preso come «pegno» per i suoi molto più preziosi Rolex, scomparsi dalla cassetta di sicurezza, di cui ha perso le tracce con poca speranza di ritrovarle:(«E che dovevo fare? Le ho nascosto le borse, sperando in uno scambio, ma non c’è stato verso», ha raccontato nell’intervista al Corriere). Ed è possibile che, a questo punto, anche gli avvocati del campione – Antonio Conte e Annamaria Bernardini de Pace – presentino analoga richiesta per recuperare gli orologi scomparsi.
Nei giorni scorsi peraltro Simeone ha smentito l’esistenza di messaggi erotici di Ilary con uno spasimante segreto di cui aveva parlato Roberto D’Agostino a Domenica In (si tratterebbe di Cristiano Iovino, che nega, diffida, e da noi interpellato, ha risposto seccato: «Ilary? Sono problemi di Totti, non miei»). Però nulla ha detto l’avvocato Simeone a proposito di un video (menzionato sempre dal creatore di Dagospia) che mostrerebbe Ilary e suo padre mentre svuotano la cassetta di sicurezza nel caveau della banca. Quindi forse esiste davvero.
Ma visto che tutto gira intorno ai soldi, è il caso di inquadrare meglio i conti dell’ex «Coppia de Oro». Se, negli anni felici in cui ha giocato per la Roma, Francesco ha guadagnato più o meno 84 milioni di euro netti (l’ultimo stipendio era di circa 7 all’anno oltre ai bonus), oggi il suo reddito è molto più basso, seppure sempre ragguardevole: tra consistenti proprietà immobiliari (solo la maxi villa dell’Eur, volendola vendere, è quotata intorno ai 10 milioni, 3 quella di Sabaudia) e pubblicità (da testimonial il Capitano vale qualche milione di euro a campagna, come quelle per Volkswagen, Gelati Grom e telefonia Very Mobile, in coppia con Zlatan Ibrahimovic). Tuttavia non sarà per lui economicamente indolore recuperare il controllo della Longarina, il centro sportivo in mano a Roberto Blasi e Ivan Peruch, padre e cognato di Ilary, con cui Totti, in questa sua nuova vita, non desidera più avere a che fare.
Mentre lady Blasi, tra sponsor e programmi tv, è ormai un’azienda che macina ricavi importanti: per ogni edizione dell’Isola la showgirl prenderebbe quasi un milione netto. Inoltre, a parte gli spot per l’ammorbidente profumato,la griffatissima conduttrice influencer promuove molti altri brand pure sulla sua pagina Instagram da oltre 2 milioni di follower, non sempre gratis et amore dei. Per questo i legali di Totti ritengono che la richiesta dei 20 mila euro mensili per il suo mantenimento sia eccessiva, fuori mercato. La controproposta a zero euro, in compenso, è stata presa quasi come un affronto, visto che Ilary si ritiene la parte lesa. Di qui la rottura totale, oltre che del matrimonio, anche delle trattative. Si va alla guerra.