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 2022  settembre 29 Giovedì calendario

Maria Sole Ferrieri Caputi, l’arbitressa

Il campionato apre le porte alle donne, e quindi al futuro, e quindi alla storia. Così, nell’anno 2022, Maria Sole Ferrieri Caputi, nata a Livorno il 20 novembre del 1990, sarà la prima donna ad arbitrare in Serie A: dirigerà la partita di domenica alle ore 15 a Reggio Emilia tra il Sassuolo e la Salernitana. Era ora, ci siamo arrivati piuttosto in ritardo rispetto al resto d’Europa, ma comunque si tratta di una svolta epocale. Certo, già il 15 dicembre del 2021 aveva giudicato la gara di Coppa Italia tra Cagliari e Cittadella ed era diventata la prima arbitra a dirigere una partita ufficiale di una squadra di Serie A: però, si capisce, il campionato è un’altra galassia. Tra l’altro, nell’occasione, aveva annullato tre tre gol con il supporto del Var. Trentunenne, Ferrieri Caputi è laureata sia in Scienze politiche e relazioni internazionali all’università di Pisa che in Sociologia all’università di Firenze e, oggi, lavora a Bergamo in un centro studi di diritto del lavoro. È anche ricercatrice universitaria e dottoranda. L’amore per il pallone l’ha sempre coltivato e ha scelto di intraprendere la carriera arbitrale da giovanissima. L’esordio sul campo tra i professionisti è piovuto nel novembre del 2015, quando ha diretto il match fra Levito e Atletico San Paolo. Come detto, l’arbitra di Livorno sarà anche la terza donna ad arbitrare nei maggiori tre campionati europei dopo Steinhaus in Bundesliga e Frappart in Ligue 1. Va aggiunto che Frappart è stata pure la prima a dirigere in Champions League nel duello tra Juventus e Dinamo Kiev del dicembre del 2020.
L’INCONTRO
Ieri, nel salone dedicato a Paolo Rossi della sede della Federcalcio in via Allegri a Roma, si è tenuto un incontro tra i rappresentati dell’Aia e la stampa. Presenti il presidente Alfredo Trentalange, il vice Duccio Baglioni e il responsabile della Can, Gianluca Rocchi. E proprio Rocchi si è attardato a commentare la scelta di promuovere Ferrieri Caputi in Serie A dopo, peraltro, un iter brevissimo nelle leghe minori. «Lei ha qualità indiscutibili, adatte alla massima serie. È entrata nel gruppo come un arbitro qualsiasi, viene trattata come un arbitro qualsiasi. Non sarà l’unica a fare un esordio veloce, abbiamo deciso di accorciare i tempi per tutti». Non è inutile annotare, comunque, che Ferrieri Caputi abbia diretto tre partite di Serie B e due di Coppa Italia. Nessun’altra gara di B o Coppa in carriera; soltanto di Serie C, D e Primavera. Domenica esordirà in A in una sfida si direbbe clemente e morbida, caduta in una fase interlocutoria della stagione e delle due squadre. «È una bellissima notizia», ha commentato il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini. «Non è una giornata banale: qui non viene dato per privilegio ciò che spetta per diritto, come farebbe la mafia (testuale: mafia, ndr). Maria Sole si è guadagnata questo percorso», ha detto Trentalange. Rocchi e Trentalange (che davanti ai giornalisti adora citare i Vangeli) hanno poi cercato di dare un senso e un significato a quel che spesso risulta inspiegabile delle decisioni arbitrali. «Le parole di Sarri? Riteniamo inaccettabili questo tipo di affermazioni, poi ci sarà la procura. Ci dicano a cosa si riferivano. Capisco che ci possono essere strategie di comunicazione, motivo per cui non siamo maturi per andare in tv dopo la partita. Poi ci sono mille modi per dire le cose, c’è un tempo per tutto», ha spiegato il presidente dell’Aia. E Rocchi ha aggiunto: «È una delle cose che mi ha fatto più male, posso anche accettare che siamo scarsi, ma il piano B sinceramente... Penso che il mister abbia esagerato. Lo conosco, è toscano come me. Una frase del genere mette in crisi tutto il sistema. I ragazzi nostri non vanno in campo con un retropensiero. Poi potevamo fare meglio in quella situazione». E ancora. «Il caso Juve-Salernitana? Fummo accusati di non aver usato una determinata videocamera, che però non avevamo. È un episodio che non ricapiterà più. In futuro si saranno strumenti che ci potranno dare una mano». E le parole di Mourinho dopo la gara con l’Udinese? «Lui è intelligente, non dico che volesse spostare l’attenzione, ma una cosa di questo genere. Agli allenatori chiedo di capire che quando esprimono un concetto su un arbitro creano ancora più tensione», ha concluso. Il giorno in cui gli arbitri spiegheranno in pubblico le proprie decisioni dopo le partite arriverà sempre troppo tardi.