la Repubblica, 29 settembre 2022
Ferrieri Caputi, la prima donna arbitro in A
La prima donna nella Serie A degli uomini è una ragazza di 31 anni cresciuta applaudendo i gol di Protti e che a casa chiamano ancora “la piccina”. Ma che nell’estate degli arbitri a Sportilia è stata apprezzata dai vertici arbitrali più di molti colleghi. Sono bastate tre partite in Serie B e due di Coppa Italia a Maria Sole Ferrieri Caputi per meritarsi un posto tra i grandi: una delle scalate più rapide che la storia dei direttori di gara ricordi. L’appuntamento è per le 15 di domenica: al Mapei Stadium, l’impianto che nel 2016 ospitò la prima finale di Champions League femminile in Italia, sarà lei a dirigere Sassuolo e Salernitana. «Un momento storico», dicono i vertici della categoria. Normale chiedersi: perché adesso? Semplice: perché il calendario offre una scenografia perfetta, con due squadre lontane dalle torride posizioni della zona retrocessione e dalla lotta per il titolo, in un momento della stagione in cui obiettivi e ambizioni sono ancora prospettive da definire. Insomma, era un’occasione da cogliere. È poi è la rivoluzione dei giovani: tanti esordiscono con pochissima esperienza alle spalle perché il ricambio della classe arbitrale non è più differibile. A qualunque prezzo.
Sì, perché per quanto Gianluca Rocchi, responsabile della Can e designatore degli arbitri, si sforzi di dire che sarà «una domenica come tante», sa perfettamente come un lente d’ingrandimento fisserà la prestazione della 32enne di Livorno, che oggi lavora a Bergamo, dove ha studiato. Allenamenti a metà, tra la provincia lombarda e la sua città, grazie alla sua azienda che le ha permesso di lavorare part-time. Un percorso complesso e iniziato con un volantino su un motorino all’uscita di scuola: “Vuoi diventare arbitro?”. Il papà la portava allo stadio ma non voleva che giocasse a calcio: quel foglietto fu la luce. Domenica si godrà l’emozione del debutto in A: «Io sono pronta», aveva detto un paio di mesi fa presentandosi. «Non diamo per privilegio ciò chespetta per diritto: è una cosa che fa la mafia, noi non siamo così, Maria Sole ha meritato la designazione», le parole del presidente Trentalange. Ferrieri Caputi è la capofila di un movimento di 1700 arbitri donna tesserate, in crescita rispetto agli uomini. E presto potrebbero arrivarne altre in cima, a partire da Tiziana Trasciatti.
Di certo l’Italia ha preso la scia del calcio internazionale che da tempo ha aperto alle donne: la francese Stéphanie Frappart ha diretto la Supercoppa Europea del 2019 senza avere alle spalle una sola partita di Champions. Insieme a due colleghe – la ruandese Salima Mukansanga e la giapponese Yoshimi Yamashita – fischierà anche ai Mondiali in Qatar. L’Italia ha già iniziato la sua rincorsa.