Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  settembre 26 Lunedì calendario

Un nuovo look per le cabine delle fototessere

Presenze familiari nelle nostre città, a volte punti di riferimento (“ci vediamo davanti alla macchinetta”...) e a volte addirittura depositarie di misteri, come nel Favoloso mondo di Amélie. Sono le cabine per le fototessere, parte integrante dell’arredo urbano e della cultura materiale di mezzo mondo, che in Italia compiono sessant’anni. Sei decenni in cui hanno fotografano i nostri volti: facce sorridenti, catturate in momenti di svago, o concentrate in espressioni serie, per apparire sui documenti. E per festeggiare il loro 60esimo compleanno le macchinette si rifanno completamente il look grazie a un accordo con Pininfarina. Lo racconta Alberto Rizzi, amministratore delegato di Dedem, l’azienda di Ariccia che da sempre le costruisce e gestisce: «Abbiamo scelto Pininfarina perché è un grande nome del design, un simbolo del Made in Italy e noi siamo un’azienda al 100% italiana, tutta la nostra filiera produttiva è in Italia. La prima cabina fu installata a Roma nel dicembre del 1962, nella galleria Colonna. Per l’epoca era un’autentica rivoluzione tecnologica». Non a caso si racconta che subito si formarono lunghe code, tutti volevano provare la novità.
«Nel tempo – prosegue Rizzi – abbiamo fatto progredire tecnologicamente il nostro prodotto-simbolo, fino ad approdare al digitale, una soluzione più ecologica e al passo coi tempi». Rizzi rappresenta la terza generazione ai vertici dell’azienda: suo padre è stato Ad prima di lui e suo nonno era il numero due della Dedem sin da quando fu fondata da Dan David nel 1962. Fu l’imprenditore israeliano ad avere l’idea di portare nel nostro Paese il modello dell’inglese Photo-me. Il successo fu immediato e, dopo l’Italia, Dedem iniziò a espandersi anche in Spagna e in Israele. «Possiamo dire di essere stati noi a lanciare le cabine per le fototessere nell’area mediterranea – spiega ancora il ceo di Dedem. Oggi in Italia siamo i leader assoluti del settore». L’azienda gestisce 3.500 macchinette, «il più grande centro stampa diffuso del Paese», mentre la concorrenza si ferma a poche unità.
Negli ultimi anni l’arrivo degli smartphone ha innescato un cambiamento profondo, ma non ha mandato in pensione le cabine. Secondo Rizzi «la stampa fotografica si è evoluta. Prima dei cellulari si stampava tutto, era un passaggio obbligato. Oggi si stampa di meno ma c’è molta più attenzione alla qualità. Per questo già da tempo stiamo lavorando per arricchire le cabine di servizi. Nell’immaginario comune le macchinette servono solo per stampare foto per documenti, ma non è più così. Per esempio, abbiamo lanciato l’app ImpressMe, che permette di stampare in qualsiasi cabina le foto presenti sullo smartphone. È un modo per materializzare un ricordo». Oggi, dopo la fase di rinnovo tecnologico, è il momento del restyling estetico. «Le cabine avranno un design completamente nuovo, molto più moderno. Dopo 60 anni ci è sembrato giusto lanciare un rinnovamento importante, anche perché sono oggetti iconici di arredo urbano, che fanno parte del paesaggio delle nostre città». Ma su come saranno le nuove cabine firmate Pininfarina c’è ancora riserbo assoluto. È quasi un nuovo “mistero delle fototessere”, come nel Favoloso mondo di Amélie. Per provare a farsi un’idea c’è solo un “teaser”, cheRepubblica ha potuto vedere, che lascia molto spazio all’immaginazione... Ma l’attesa non sarà lunga, solo qualche mese, assicura l’amministratore delegato: «Contiamo di installare le prime cabine nuove a gennaio 2023. Qualcuna forse anche prima, per Natale».