il Fatto Quotidiano, 23 settembre 2022
Per Gucci sconto fiscale da 748 milioni
Uno sconto da 748 milioni di euro. È quanto accordato dal Fisco italiano a Kering, multinazionale controllata da François-Henri Pinault e proprietaria di marchi della moda come Gucci, Yves Saint Laurent e Bottega Veneta. Il dato sul ribasso emerge dall’analisi di un documento inedito: l’accordo quadro stipulato dall’Agenzia delle Entrate italiana e dal gruppo Kering. Sette pagine top secret, che hanno messo la parola fine al contenzioso fiscale iniziato nel 2017, con il colosso del fashion accusato dalle autorità italiane di aver evaso le imposte attraverso un trucco: la Lgi Sa, una società di diritto svizzero ma in realtà operante in Italia, utilizzata per incassare i profitti realizzati nel mondo grazie alle vendite di borsette e cinture marchiate Gucci.
Gli unici numeri ufficiali sulla vicenda erano stati finora resi noti dalla stessa Kering che, il 9 maggio del 2019, aveva pubblicato sul suo sito un breve comunicato: l’accordo con l’Agenzia delle Entrate avrebbe comportato per il gruppo un esborso totale di 1,25 miliardi di euro, di cui 897 milioni erano imposte da versare, mentre il resto riguardava interessi e sanzioni. La più grande conciliazione fiscale mai raggiunta tra Roma e un’azienda privata, però, nasconde molti altri numeri interessanti. Cifre che finora né Kering né il Fisco italiano hanno mai comunicato, ma che meritano di essere rese note visto che si tratta di soldi pubblici. A febbraio di quest’anno un’inchiesta condotta dal Fatto Quotidiano insieme a Mediapart e al network di giornalismo investigativo Eic aveva svelato per la prima volta alcuni di questi numeri. Il verbale di constatazione redatto dalla Guardia di Finanza di Milano ha stabilito infatti che tra il 2011 e il 2017, attraverso il trucco svizzero, Kering ha evitato di versare in Italia imposte per 1,39 miliardi di euro.
Quanto ha pagato invece la multinazionale per chiudere la vicenda con il Fisco? A questa domanda risponde l’accordo quadro firmato con l’Agenzia delle Entrate il 9 maggio del 2019. Un documento strettamente confidenziale ottenuto da Mediapart e condiviso con il network di giornalismo investigativo Eic di cui fa parte Il Fatto. L’accordo prevede che la multinazionale versi 897 milioni di euro, proprio come reso noto dal gruppo all’epoca. Ciò che il comunicato aziendale non dice, e che emerge ora incrociando i due documenti ottenuti da Eic, è che Kering ha così beneficiato di uno sconto di quasi mezzo miliardo: per la precisione, 494 milioni di euro. Il dato risulta sottraendo da 1,39 miliardi gli 897 milioni versati dopo l’accordo con l’Agenzia. Ma non è finita qui. Per sapere a quanto ammonta lo sconto complessivo bisogna infatti aggiungere le sanzioni e gli interessi non pagati sui 494 milioni. Per farlo vanno applicate a questa cifra le percentuali usate dall’Agenzia per calcolare sanzioni e interessi sull’evasione accertata. È proprio così che si arriva a 748 milioni di euro: lo sconto complessivo concesso dal Fisco italiano a Kering. Alle singole domande rivolte per questo articolo, né Kering né l’Agenzia delle Entrate hanno risposto, limitandosi a sottolineare che tutto è stato fatto a norma di legge e la multinazionale non ha ricevuto alcun favore dall’amministrazione italiana.