Il Messaggero, 22 settembre 2022
Storia di “Via col vento”
«Dio mi è testimone che i nordisti non mi abbatteranno. Supererò questo momento e quando lo avrò passato, non soffrirò mai più la fame. No, né io né i miei. Dovessi mentire, rubare, truffare o uccidere. Lo giuro davanti a Dio, non soffrirò mai più la fame». Queste parole, pronunciate durante una delle scene più drammatiche del cinema, prorompono dalle labbra di una Vivien Leigh - alias Scarlett, Rossella O’Hara - scarmigliata, dalle vesti lacere, il viso sporco, che stringe il pugno con espressione determinata e pronuncia il giuramento in cui chiama Dio a testimone. Alle sue spalle si staglia un crepuscolo di fuoco; intorno vi è una landa nera e spoglia. Simile a un tempestoso vento, la guerra sta infatti attraversando il Sud del Paese, dove porta distruzione e morte.
SULLO SCHERMO
L’episodio si svolge nel famosissimo e pluripremiato film prodotto da David Selznick, con la regia di Victor Fleming, Gone with the Wind, Via col Vento, ambientato in gran parte durante la Guerra di secessione. Ovvero quella guerra civile fra gli Stati Uniti d’America e gli Stati Confederati d’America, durata dall’aprile 1861 al giugno 1865. Alla base della quale c’è il rifiuto degli Stati del Sud - la cui economia si fonda sulle piantagioni di cotone e sugli schiavi - di aderire alla decisione del Presidente Abraham Lincoln, ovvero l’abolizione della schiavitù in tutti gli Stati.
Via col Vento, tratto dal romanzo omonimo di Margaret Mitchell, si avvale di un cast di eccezione, fra cui ci sono - oltre la Leigh - Clark Gable nei panni del fascinoso farabutto dal cuore buono Rhett Butler, Leslie Howard in quelli del malinconico e irrisolto Ashley Wilkes, Olivia de Havilland che interpreta la dolce, leale Melania Hamilton. E Hattie McDaniel, alias Mami, la tata di colore generosa, devota e solida, i cui ammonimenti a Rossella su come devono comportarsi le fanciulle di buona famiglia per sposarsi bene (Signorine che credere di sapere tutto di solito non trovare marito) resteranno celebri.
LE PIANTAGIONI
Ma l’eroina, il centro della storia è lei, Rossella O’Hara, la ragazza più corteggiata della contea, viziata e capricciosa figlia di un ricco piantatore di cotone di origine irlandese, Gerald, e di sua moglie, l’affascinante, dignitosa Elena. Innamorata senza speranza dell’indeciso Ashley, che le preferisce Melania, Rossella si sposa per dispetto con il fratello di questa, Carlo. Rimasta vedova, è costretta a misurarsi con il dramma della Guerra di secessione, che la cambia profondamente, e le toglie la madre, il padre, la ricchezza e gran parte degli schiavi. Sul suo cammino ha intanto incrociato il ricco Rhett, che sarà per lei un appoggio determinante, soprattutto durante l’incendio di Atlanta.
LE VICISSITUDINI
Con coraggio, Rossella si batte per salvare l’amatissima piantagione Tara, fra difficoltà inenarrabili, e sposa per interesse Franco Kennedy, innamorato della sorella. Durante la dura fase del dopoguerra, si costruisce un nuovo benessere nelle vesti di imprenditrice ante litteram, quindi rimane di nuovo vedova e sposa Rhett, pur continuando a essere innamorata di Ashley. Solo alla fine, dopo la morte della bambina avuta da Rhett, Diletta, e quella di Melania, Rossella capisce di amare a sua volta il marito. Sembrerebbe una consapevolezza tardiva: lui si è stancato del suo atteggiamento, non la ama più e vuole lasciarla. Frankly, my dear, I don’t give a damn, Francamente, mia cara, me ne infischio le dice, in risposta alle sue proteste. Ma l’indomita Rossella non si arrende: tornerà a Tara, recupererà le forze e proverà a riconquistare il capitano Butler.
LA FAMIGLIA
Via col Vento - il cui titolo proviene dal verso di una poesia del decadentista Ernest Dowson - vincerà otto Oscar nel 1940 (uno andrà a Mami), rimanendo a lungo il film con i maggiori incassi di sempre. L’autrice del romanzo da cui esso è tratto, Margaret Munnerlyn Mitchell, è nata l’8 novembre 1900, appunto in quella Atlanta dove è ambientato in parte il racconto. La sua è una buona famiglia, che riveste una certa importanza nella cittadina del Sud. In particolare, la madre di Margaret è una suffragetta, che instilla nella figlia valori di indipendenza. La ragazza studia al college, poi si iscrive a Medicina, che finisce per lasciare. Il suo primo matrimonio è un fallimento, ma lei si lancia nella scrittura e nel giornalismo, poi nel ’25 si risposa con John Marsh e inizia a scrivere quello che sarà un vero bestseller. Si tratta di un impegno considerevole, a cui dedica circa dieci anni. Nel 1937 la scrittrice ottiene il premio Pulitzer per Via col Vento, poi viene candidata al Nobel per la letteratura. Non è molto convinta all’idea di tramutare la sua opera in un film, ma alla fine per fortuna - acconsente.
IL LEITMOTIV
Durante la Seconda guerra mondiale, la Mitchell lavora alla Croce Rossa americana, per tornare poi nella città natale. L’11 agosto 1949, però, viene investita da un taxista e muore cinque giorni dopo. Le sopravviverà per sempre la sua eroina, Rossella O’Hara, simbolo femminile di fascino ben utilizzato, coraggio indomito e determinazione ferrea. E con lei, rimarrà il suo geniale leitmotiv, Tomorrow is another day, Domani è un altro giorno.