la Repubblica, 21 settembre 2022
Intervista a Lodovica Mairè Rogati
Pensano che se una è carina, allora può essere trattata come se fosse una velina». Lodovica Mairè Rogati, attrice e presidente di un’associazione contro la violenza sulle donne (“Io non ci sto”) è un fiume in piena. In un’ora e dieci minuti di conversazione telefonica fornisce la sua versione dei fatti.
Parla di tutto: delle accuse di abusi sessuali rivolte al senatore Matteo Richetti, della perquisizione subita per il reato di stalking, della condanna per calunnia ormai prescritta. Prima di cominciare, Rogati precisa: «Ho la fedina penale pulita». Conferma di essere stata condannata a quattro anni in primo grado per calunnia (per i giudici aveva accusato di violenza sessuale, sapendoli innocenti, il suo ex e un amico) ma sostiene di non aver proseguito nella battaglia giudiziaria perché era giovane e voleva chiudere quel capitolo della sua vita.
Dice la sua anche sulla vicenda raccontata ieri da Repubblica. La titolare di un centro estetico ha denunciato di essere stata minacciata dall’attrice che aveva preteso uno sconto e non l’aveva ottenuto : «Fino ad ora non ho ricevuto nessuna denuncia. Il compagno della proprietaria, che ha testimoniato contro di me, in quel momento non era neanche presente. Adesso pubblicherò un video che chiarirà tutto di quella vicenda. È stato detto che io sono andata via dal negozio minacciando. Ma il filmato che ho registrato mi mostra mentre me ne vado via senza sbattere la porta e augurando “buona giornata” a tutti. Comunque, sono stata io a denunciare la signora a marzo». Dettagli di un’altra storia rispetto a quella per cui Rogati è finita sotto i riflettori. Si torna, quindi, al caso Richetti. L’artista ripete di non essere la donna al centro delle ricostruzioni di Fanpage. Ma allo stesso tempo non nega di aver incontrato il senatore di Azione.
Ci aiuti a chiarire subito un punto. È lei la donna che accusa Matteo Richetti su Fanpage ?
«No, io non ho fatto accuse su Fanpage. Comunque, non chiamerei la ragazza presunta vittima, ma vittima. È una mia opinione».
Ma lei nel novembre dell’anno scorso incontrò Richetti o no?
«Sì, ma chi l’ha detto che quel giorno incontrò solo me?»
E come si comportò il senatore?
«Ma secondo lei io rispondo a questa domanda? Secondo lei si è comportato bene o male?».
Chi non era in quella stanza certo non può rispondere. Ma lei ha avuto una relazione con Richetti?
«Aridaje».
Che rapporto ha avuto con Richetti?
«Lo dirò, non adesso».
Ci metta nelle condizioni di raccontarlo.
«Io sono stata messa in mezzo e adesso bisogna minare la mia credibilità. Io ho delle registrazioni, ho dei video con altri politici. Io oggi mi sento scaricata da molti politici che si devono vergognare per quello che stanno facendo».
Ci dice i nomi?
«Non li dico»
Ma perché registra i colloqui con i politici?
«Sono abbastanza intelligente da capire che non mi devo fidare di nessuno. Spero che qualche giornalista adesso faccia il suo dovere».
A cosa siriferisce?
«Spero che qualche cronista chiami Richetti e gli chieda spiegazioni. Lui sostiene di non aver avuto alcun contatto con me.
Ha detto che mi ha accompagnata alla porta, quando in realtà siamo usciti assieme. Abbiamo preso l’ascensore e siamo andati al bar Sant’Eustachio. Poi siamo stati in piazza insieme. Alla fine io sono andata via e lui è entrato al Senato. Ma non è tutto».
Prego.
«Quando dai tabulati emergerà la conversazione con lui ed altre varie chiacchierate, lunghe anche più di un’ora, come le giustificherà il senatore? Cosa dirà? Che è stato più di un’ora al telefono con la sua stalker? A questo punto, quando verrà eletto, saranno dolori. Come potrà negare di essere stato al telefono un’ora con quella che lui definisce una che la perseguita?».
Ma qual era il tenore delle chiamate?
«Si parlava di tante cose. In modo molto amicale. Io mi chiedo però come sia possibile che ci sia stata una denuncia di Richetti contro ignoti presentata il 29 novembre 2021 per una serie di post offensivi sui social e dopo appena una settimana la sottoscritta subisca una perquisizione. Le indagini hanno bisogno di più tempo, non si può arrivare ad individuare una persona così rapidamente. Inoltre, l’esito di quella perquisizione è stato negativo tant’è che quell’indagine va verso l’archiviazione. Sa perché le forze dell’ordine sono arrivate a bussare a casa mia? Semplicemente perché in fase di denuncia Richetti ha fatto il mio nome senza però metterlo per iscritto. Questo è stato un abuso».
Denuncerà per diffamazione Richetti?
«Certo».