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 2022  settembre 21 Mercoledì calendario

In morte di Beppe Piroddi

I l termine «playboy» non gli piaceva. Beppe Piroddi, morto venerdì scorso a 82 anni, diceva che, tradotto alla lettera, stava per «ragazzo che gioca» e, quindi, poco serio. Lui aveva scelto per sé la parola «amateur», intesa come «colui che ama». Fra gli anni 60 e 80, lo s’incontrava a cena con Aristotele Onassis o Adnan Kashoggi, con Alain Delon o Marlon Brando e con donne bellissime, Jane Fonda, Maria Schneider...
Una sera, a Saint Tropez, il miliardario Gunter Sachs, torvo perché era appena stato piantato da Brigitte Bardot, gli chiese: ma tu perché hai così successo con le donne? E lui: perché le tratto molto bene. Al che, Sachs, sprezzante, sibilò: ma se non tiri mai fuori un soldo. E Piroddi: appunto! Questo scambio di battute è nell’Amateur, l’autobiografia curata da Gigi Moncalvo ed edita da Mursia nel 2007, e dà il senso di innumerevoli passioni, avventure o relazioni clandestine i cui nomi e cognomi Beppe porta nella tomba, da gentiluomo, citando solo le donne che furono sue fidanzate ufficiali, come le attrici Odile Rodin e Jacqueline Bisset.
Era nato a Genova nel 1940, figlio del medico che inventò la dieta Mediterranea. La sua villa era vicina a quella di Gigi Rizzi, il tipo che soffiò B.B. a Gunter Sachs. Beppe e Gigi erano il primo nucleo dei cosiddetti «quattro moschettieri», o «quattro dell’apocalisse», ragazzi irresistibili che inclusero Franco Rapetti e Rodolfo Parisi.
In principio, al volante di una Citroen DS nelle località di vacanza liguri, Beppe conquistava le turiste e le mogli in villeggiatura desiderose di distrazioni. Zazzera nera, occhi penetranti, lineamenti perfetti, modi eleganti, presto sarebbe passato alle gite in motoscafo in Costa Smeralda con Ira von Furstenberg, alle cene al san Lorenzo di Londra con Roman Polanski e George Harrison, alle sbronze alla Mandrague di Brigitte Bardot. Girava con la Bentley bianca ottenuta in cambio di una comune Lancia dall’attore Jean Quarrier, affascinato dal fatto che l’auto italiana avesse la guida a sinistra. Le foto di una vita lo ritraggono via via accanto a Omar Sharif, ai giovani Luca di Montezemolo o Gianmarco Moratti, a Christina Onassis, a Marina Doria, a Claudia Schiffer. Conosceva tutti e tutti conoscevano lui. Comprò il motoscafo da Susanna Agnelli. Fece un viaggio in camper in California con Vittorio Emanuele di Savoia e, rimasti in panne, fu il mancato re a riparare il cambio. Presentò lui Stefano Casiraghi a Caroline di Monaco.
Locali e notti magiche
Le serate con Agnelli al casino di Montecarlo Fondò il Number One e il Caffé Roma
Ha fondato locali notturni che hanno fatto epoca, a Milano, il Number One e poi il Caffè Roma, replicati poi a Londra e in altre capitali della mondanità. Urbano Cairo, oggi editore di Rcs e del Corriere, se lo ricorda a fine anni 80 al Caffè Roma di Milano: «Lavoravo dalle nove del mattino a mezzanotte, poi facevo una capatina lì. Era simpatico e aveva un tratto romantico. Diceva: ho fatto tutto mai per gioco, ma sempre per amore. E non l’ho mai sentito vantarsi delle sue conquiste».
Quando un mafioso gli chiese il pizzo, Piroddi convocò Alain Delon per chiedergli consiglio: il divo si faceva vanto di una certa competenza, in virtù dei film interpretati. Alain sentenziò: non devi pagare. Spiegò come e dove comprare una pistola. Gli consigliò di invitare il mafioso in ufficio per contattare il prezzo. Spiegò che, udendo la cifra, doveva tirare fuori l’arma e pam pam pam, scaricarla per terra. Assicurò che i cattivi non sarebbero più tornati. Bepé preferì rivolgersi alla polizia e fece arrestare i malviventi.
L’accesso decisivo al bel mondo si deve a una donna, Odile Rodin, moglie dell’ambasciatore Porfirio Rubirosa, che aveva avuto storie con Zsa Zsa Gabor, Joan Crawford, Jane Mansfield, Marilyn Monroe, Evita Perón. S’incontrarono nel ’63 al Chatham, il night più «in» di Torino. Odile gli sembrò ancora più bella di come appariva nelle cronache mondane. Rubirosa era ubriaco e non si accorse di quanto accadeva sotto i suoi occhi. Odile ribattezzò Beppe alla francese: Be-pé, e così l’avrebbe sempre chiamato negli anni in cui si amarono. Ballarono un twist, un hully gully, un lento, poi, lei gli disse: vado a New York senza Ruby. Vieni? Furono tre giorni indimenticabili. Uno dei tre lei sparì, poi, gli confessò d’aver raggiunto in segreto il presidente John Kennedy. Si lasciarono. Si ritrovarono nel ’67, quando ormai Rubirosa si era schiantato in Ferrari, ubriaco, lasciando Odile vedova con un castello a Marnes-La-Coquette, vicino a Parigi, dove Bepé avrebbe ricevuto da Paul Getty a Jackie Kennedy. Nel’68, il settimanale Newsweek scelse la foto di Bepé e Odile travestiti da Antonio e Cleopatra per illustrare una festa in maschera dei Rothschild, incoronandoli come i più ammirati.
Poi, lei, stufa dei suoi tradimenti lo lasciò per Warren Beatty. Mentre Jacqueline Bisset, altro suo grande amore, stufa per lo stesso motivo, se ne andrà con un ex di Brigitte Bardot. Piroddi incontrò, alla fine, Kirsten Gille, modella, provetta amazzone, figlia di un ambasciatore Onu, capace di scenate di gelosia di cui parlava tutto il jet set e con la quale divise trent’anni d’amore. Con lui se ne va un protagonista della nostra Dolce Vita.