ItaliaOggi, 21 settembre 2022
Periscopio
Ieri s’è saputo di nuovi torturati a Kupiansk: senza regole, senza pietà. Francesco Battistini, CorSera.
À bas l’histoire! (parole di Rimbaud). Cominciate a vederne la pregnanza? André Breton.
Avevano cambiato le bandiere e le insegne delle scuole, avevano requisito i libri in ucraino e avevano cambiato i programmi inserendo i corsi che si seguono in Russia. «Studierete secondo le linee guida previste dai nostri ministeri», hanno detto. Non vi so dire se e quanti maestri sono arrivati da Mosca, le lezioni sono durate troppo poco, il 4 settembre tutto si è fermato per la controffensiva. Ludmilla, maestra di Kupiansk (Francesco Semprini, La Stampa).
La natura di questa guerra è la demolizione dell’identità ucraina. E non c’è scelta: se non la difendiamo, la perdiamo. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky (Francesco Battistini, CorSera).
Ma neanche noi ci aspettavamo che fosse così semplice prendere Kupiansk: sapevamo di essere più numerosi dei russi, e che questi avrebbero indietreggiato al nostro arrivo, ma nelle nostre previsioni la loro nuova linea di difesa naturale sarebbe stata il fiume Oskil, che attraversa la città, e invece hanno continuato a scappare fino a sparire del tutto. Cecilia Sala, il Foglio.
Noi, deputati municipali russi, riteniamo che le azioni di Vladimir Putin siano dannose per il futuro della Russia e dei suoi cittadini. Chiediamo le dimissioni di Vladimir Putin dalla carica di Presidente. Seguono 70 firme.
[Armenia, tre giorni fa]. Al passaggio della delegazione americana in visita – Nancy Pelosi e altri tre senatori, due dei quali di origini armene – migliaia di persone sventolavano le bandiere degli Stati Uniti invece di quelle russe. Il Foglio.
Uno dei più acclamati intellettuali del nostro tempo, Gianrico Carofiglio, ha [arricchito] il dibattito sull’indisponibilità di Laura Pausini a cantare Bella Ciao. «Chi afferma di non essere né di destra né di sinistra è immancabilmente di destra». Una riflessione molto stimolante, poiché introduce la politica in una nuova dimensione, quella del bipolarismo congenito. Mattia Feltri, La Stampa.
Mentre passava la Storia non eravamo davvero qui. Né altrove. [Mah!] Gianrico Carofiglio.
Le maggiori responsabilità sono della generazione nata nell’immediato dopoguerra. Quella cui appartengo. […] Sapeva tutto. Aveva vent’anni nel 1968 e sapeva che il socialismo reale non aveva dato né benessere né libertà, eppure si innamorò della rivoluzione culturale cinese e seguì con trasporto i socialismi esotici alla Fidel Castro. Umberto Ranieri, Napolitano, Berlinguer e la luna.
Visto che, come insegna la sceneggiata napoletana, i pregi di isso (lui, l’eroe positivo) non si vedono bene senza che entri in scena ’o malamente (l’antagonista, il cattivo), ecco che di volta in volta Giuseppe Conte [evoca] sul palco un convitato di pietra, da dare in pasto alla folla. L’altra sera ad Agrigento è toccato a Matteo Renzi: «Non si vergogna lui che si è fatto pagare dagli arabi, che ha fatto una marchetta sul rinascimento saudita? Venga qui senza scorta a esporre le sue idee». Tommaso Labate, CorSera.
Il paese natale di Conte – Volturara Appula, 416 abitanti – ha beneficiato di 45 milioni [di aiuti statali]: più di centomila euro a testa. Per sistemare la statale Fortorina d’accesso, ma anche per una pista ciclabile fino al lago di Occhito. Mauro Suttora, HuffPost.
Letta tifa per il voto ai 5stelle. Titolo del Fatto.
Una girandola di esponenti di primo piano non ha mai nascosto che il filo interrotto del dialogo possa riannodarsi dopo il voto, da Andrea Orlando a Francesco Boccia [e] Stefano Bonaccini. […] A microfoni spenti sempre più esponenti 5stelle spiegano che «con un Pd senza Letta si potrebbe tornare a parlare», ma c’è anche chi non pone paletti, e si siederebbe volentieri a tavola anche con l’attuale segretario. Pietro Salvatori, HuffPost.
Il paradosso è che l’unico elettore razionale oggi è quello dei 5stelle. Chiedo scusa per la combinazione «razionale» e «5stelle» nella stessa frase, ma perlomeno chi al sud prende il reddito di cittadinanza è normale che, di fronte agli altri partiti che propongono di cancellarlo o di modificarlo, scambi il proprio voto con la promessa di Giuseppe Conte, che in Sicilia chiamano «’u papà d’u reddito», di mantenerlo e anzi di rafforzarlo. Christian Rocca, Linkiesta.
Conte […] si comporta come il comandante Achille Lauro che regalava una scarpa prima del voto e una dopo a chi lo avrebbe votato. Luigi Bisignani (Alberto Maggi, Affaritaliani.it).
Beppe Grillo a Giuseppe Conte: «È vero. Avevo detto che sei una pipa senza talento. E invece sei una pippa di talento». Makkox, il Foglio.
La sovranità di Bruxelles è da discutere, viene prima l’interesse nazionale. Giorgia Meloni (18 settembre 2022).
Prometto. E ogni promessa è debito. Pubblico. Altan.
Il problema non sarà il fascismo, che a mezza bocca [Meloni] ha condannato, ma allora perché ogni tanto spunta un candidato, tipo il segretario provinciale di Agrigento che, come documentato da Repubblica, ha definito Hitler un «grande statista»? A proposito, le cronache raccontano che Carlo Fidanza, il protagonista dell’inchiesta di Fanpage [sui legami tra neofascisti e destra istituzionale] e «autosospeso» nell’imbarazzo del momento, era presente nella votazione a favore di Orbán al Parlamento europeo. Alessandro De Angelis, HuffPost.
Salvini: «Ho cambiato idea su Putin». Titolo del CorSera.
Il progetto Pd contro Dio, patria e famiglia. Titolo della Verità.
San Gennaro ha fatto il miracolo dello scioglimento del sangue: Napoli è salva. internapoli.it
L’Italia: un paese dove le maschere hanno sostituito i volti. Roberto Gervaso.