Corriere della Sera, 18 settembre 2022
Cara Delavingne non sta bene
Sua madre Pandora, «la più bella di Londra», regina delle discoteche anni ‘80 e delle feste più esclusive di Chelsea, al culmine della bellezza e della popolarità sprofondò in quello che oggi chiama «lo specchio infranto» della depressione, del disturbo bipolare, della dipendenza dall’eroina. «Ero sempre alla ricerca di qualcosa – un drink, una droga, qualunque cosa per tirarmi fuori, per non essere più me stessa e diventare un’altra persona, sicura di sé, senza paure o ansie», ha scritto Pandora Delevingne nella sua autobiografia.
Rileggere oggi queste righe fa impressione: adesso che Cara Delevingne, 30 anni, la più giovane delle tre figlie di Pandora, attrice, tra le modelle più richieste del mondo e musa di tanti stilisti (la scoprì Karl Lagerfeld: delle tre sorelle era la meno classicamente bella, ma la più interessante), sembra essere stata inghiottita dallo stesso specchio infranto. Due settimane fa i fotografi l’hanno ritratta in stato apparentemente confusionale a un festival rock con gli shorts cortissimi che rivelavano gambe coperte di puntini rossi, come punture di qualche tipo, circondati da lividi, e con gli stessi puntini su un braccio. Qualche giorno fa è stata filmata – per poi immediatamente rimbalzare su TikTok dove ha 2,5 milioni di follower – all’aeroporto di Van Nuys, Los Angeles, quello dei voli privati delle star, scalza e sconvolta, maglietta di Britney Spears, pantaloni da jogging neri con strisce verdi gialle e rosse. In ritardo di due ore, è salita sull’aereo di Jay-Z, il rapper marito di Beyoncé, per sbarcare pochi minuti dopo. L’hanno filmata sulla pista in stato di grande agitazione, i movimenti frenetici mentre telefonava facendo cadere a terra più volte l’iPhone finché un suv nero è venuto a prelevarla, e i paparazzi nel traffico l’hanno fotografata con i piedi – le calze colorate – che oscillavano fuori dal finestrino. Aveva da poco postato su Instagram – ha più di 42 milioni di follower – un messaggio: «Buon compleanno anche se in ritardo @karllagerfeld. Che onore che la collezione #CaraLovesKarl sia ora disponibile! Ne sono così orgogliosa». Ha collaborato con il marchio fondato da Lagerfeld, scomparso tre anni e mezzo fa, per una collezione che è stata presentata alla New York Fashion Week a una grande festa tutta per lei, ma Cara non c’era.
La mamma
Pandora, «la più bella
di Londra», soffriva
di disturbo bipolare ed era tossicodipendente
Il sito di gossip Tmz, che al di là dei toni spesso efferati e indifendibili realizza numerosi scoop, ha scritto che amici e famiglia di Cara si sono attivati: Margot Robbie, vicinissima a Delevingne da quando hanno recitato insieme in «Suicide Squad» sei anni fa (a agosto sono andate in vacanza in Spagna insieme), è stata vista lasciare in lacrime la casa della modella, portando con sé un trolley e un sacchetto trasparente di quelle che parevano medicine. E da Londra è arrivata a Los Angeles immediatamente Poppy, 36 anni, la sorella alla quale Cara è più vicina, anche lei modella.
Cara ha sempre parlato apertamente della sua lotta contro la depressione diagnosticata ai tempi del liceo, del dolore provato nel vedere da bambina sua madre soccombere alle fasi ricorrenti del disturbo bipolare, dell’ideazione suicidaria e dell’unico modo che conosceva per combattere l’ansia quando le medicine non funzionavano: grattarsi le gambe finché non cominciavano a sanguinare.
In un’intervista di ammirevole franchezza con Vogue americano, sette anni fa, ammise che «quando vedo che le cose stanno andando troppo bene, faccio qualcosa per sabotare tutto». Proprio adesso che andava tutto bene – la collaborazione con l’archivio Lagerfeld che potrebbe consacrarla definitivamente come stilista, Hollywood che come tutti è rimasta affascinata da lei, la supermodella che fa le boccacce. Ragazza interrotta delle più esclusive scuole inglesi che fin da bambina andava in giro non con i pizzi comprati dalla mamma ma con la maglia del Chelsea o la tuta mimetica da guastatore dell’esercito di Sua Maestà, la pansessualità dichiarata senza problemi, l’assoluta indifferenza alle opinioni altrui.