Corriere della Sera, 17 settembre 2022
Il ritorno di X Factor e dei suoi protagonisti (anche sconosciuti)
Anche X Factor 2022, show Sky Original prodotto da Fremantle, è entrato nella fase dell’Eterno Ritorno dell’Uguale, che non è un giudizio negativo ma l’essenza stessa della televisione generalista (SkyUno e NOW).
Dopo tanti anni, X Factor è uno dei programmi più modernamente generalisti, l’ultimo varietà che ci resta: torna il marito della Ferragni (caso mai, in passato, ci fosse scappato di scrivere «la moglie di...»), torna Francesca Michielin che, a dieci anni dalla vittoria su quello stesso palco da concorrente, guida ora la competizione come conduttrice (canone Baglioni: il coronamento di una carriera di cantante è fare un altro mestiere), torna Ambra Angiolini, anche se è la prima volta (ma lei torna sempre alla casa televisiva, come Lassie), tornano quei due che non so chi siano, Dargen D’Amico e Rkomi (ritornare è rientrare in un déjà vu, in un universo già vissuto, anche se non si conoscono i nomi e i volti dei protagonisti).
Siamo alle audizioni, siamo ai preliminari, ma qualcosa già si intuisce. Intanto che bisogna intervenire su Francesca Michielin, tanto cara e tanto brava, ma quell’aria da suorina laica non l’aiuterà molto a occupare la scena, nonostante la giacca per la crescita (la conduzione di un programma è anche fisicità, occupazione di spazio, controllo del territorio). Ogni volta mi stupisco di quante persone in Italia si cimentino con il canto, dimenticando che il Festival di Sanremo è una delle grandi cerimonie collettive che ci restano, un raro «luogo della memoria» del nostro Paese.
Al li là delle esibizioni dei concorrenti, X Factor si fonda tutto sulle dinamiche della giuria: autorevolezza del giudizio, conquista della leadership, capacità di provocare e di gestire gli scontri. I più attrezzati in questo senso mi sembrano Ambra e Fedez, caratteri forti, battaglieri, polemici ed emotivi allo stesso tempo.