Avvenire, 17 settembre 2022
Lo stagista morto schiacciato da una lastra di metallo
Diciotto anni, anche lui. Come Lorenzo Parrelli. Due in più di Giuseppe Lenoci. È una nuova vittima sul lavoro, giovanissima, Giuliano De Seta, morto ieri pomeriggio mentre lavorava in stage alla Bc-Service di via Volta, a Noventa di Piave, nel Veneziano. È stato colpito da una barra di metallo che sarebbe ca-duta da un cavalletto: la lastra gli ha schiacciato le gambe.
Il ragazzo stava imparando come manovrare dei macchinari, in modo da perfezionare quanto aveva imparato a lezione, in aula. Non si sa ancora come, ma quella barra gli è caduta addosso. Il giovane è stato subito soccorso dagli altri lavoratori, ma non c’è stato nulla da fare. Quando i medici del pronto soccorso, subito allertato, sono arrivati, la tragedia era compiuta.
Lo studente abitava a Ceggia, in provincia di Venezia, e frequentava la classe quinta di un istituto tecnico a Portogruaro. Era impegnato, come altri compagni di classe, in un progetto di alternanza scuola-lavoro alla Bc-Service. Si tratta di un’industria meccanica, dalle ottime referenze, specializzata nella piegatura di metalli. Il sito dell’azienda si trova a soli 10 minuti dalla sua abitazione.
Come per tanti suoi coetanei, l’ingresso nel mondo del lavoro con un progetto di alternanza era stato un passaggio chiave per fare esperienze e presentarsi già pronto ad una eventuale ’chiamata’, una volta terminata la scuola. I compagni di lavoro erano sotto choc quando il personale del Suem è arrivato, insieme allo Spisal e ai carabinieri della Compagnia di San Donà di Piave, oltre ai vigili del fuoco.
La medesima reazione dei lavoratori della Burimec di Lauzacco quando, nel gennaio scorso,
perse la vita, in quella fabbrica, Lorenzo Parelli, anche lui di 18 anni e anche lui ucciso da una trave d’acciaio, proprio nell’ultimo giorno di tirocinio, e pure lui nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. Contro la morte assurda di Lorenzo e l’assenza di controlli, numerose proteste avevano poi avuto luogo in Friuli Venezia Giulia e in molte città d’Italia.
Colpì, in quella circostanza, la presa di posizione del presidente Sergio Mattarella, che inviò un messaggio di vicinanza alla famiglie, e nel corso di una successiva visita alla scuola ribadì con forza che «non si possono più piangere morti assurde sul lavoro». Nel febbraio 2002 nelle Marche, a Fermano, ci fu un altro incidente terribile. In questo caso, a morire fu un ragazzo appena 16enne, Giuseppe Lenoci. Il ragazzo era a bordo del furgone della ditta di termoidraulica in cui stava svolgendo lo stage. Doveva andare con un collega a sostituire una caldaia. Ma il furgone sbandò, usci di strada e Giuseppe rimase ucciso all’istante. «Da sempre sottolineiamo la totale insicurezza del mondo del lavoro e degli stage scolastici – protesta la Rete degli Studenti Medi –. Nulla è stato fatto e oggi ci troviamo di nuovo di fronte ad un terribile incidente. Si deve agire subito. Ministero convochi d’urgenza un tavolo con i sindacati studenteschi». Per il leader della Cisl, Luigi Sbarra, «dobbiamo fermare questa strage quotidiana nei luoghi di lavoro che non conosce età e settori. La tutela della vita viene prima di ogni cosa».