Avvenire, 16 settembre 2022
Zelensky vuole entrare nel mercato unico dell’Ue
L’Ucraina presto nel mercato interno Ue, in attesa dell’adesione all’Unione. È uno dei punti più importanti di cui ieri hanno discusso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ieri alla sua terza visita a Kiev dallo scoppio della guerra. Una visita che ha visto il leader ucraino consegnare all’ospite Ue il riconoscimento di prima classe dell’Ordine di Jaroslav il Saggio. «Abbiamo concordato – ha detto la presidente della Commissione – che dobbiamo lavorare il più possibile per assicurare che l’Ucraina abbia più imprese, più redditi, e così fare in modo che l’accesso al mercato unico Ue sia possibile per l’Ucraina», un’idea lanciata da Von der Leyen due giorni fa nel suo discorso sullo Stato dell’Unione a Strasburgo. «Per noi – ha detto per parte sua Zelensky – una questione pressante è l’adesione al mercato comune mentre siamo sulla strada per lo status di adesione all’Ue. Sono sicuro che sarà una delle vittorie più importanti del nostro Paese».
Una tappa non certo semplice, visto che l’ingresso nel mercato unico implica il pieno recepimento delle normative Ue. L’occhio naturalmente è sempre all’ingresso di Kiev all’Unione (che richiederà comunque molto tempo). «Il processo di adesione – ha detto la numero uno della Commissione Europea Von der Leyen – è sulla
buona strada, è impressionante vedere la rapidità e precisione con cui state progredendo e noi vi sosteniamo». Von del Leyen ha poi aggiunto che Putin «deve essere processato dalla Corte penale internazionale per l’invasione dell’Ucraina». I due presidenti hanno parlato anche di energia. L’Ucraina è stata connessa in tempo record alla rete elettrica dell’Unione, e questo può fare gioco proprio all’Europa: «L’Ue – ha detto Zelensky – può ricevere dall’Ucraina energia elettrica a basso costo e noi, in cambio, fondi per pagare gli stipendi».
A proposito di soldi, ieri la presidente è arrivata con in tasca 100 milioni di euro per la ricostruzione delle scuole, oltre ai 150 milioni previsti per dare riparo agli sfollati. «La difesa aerea e la difesa antimissilistica sono una priorità per noi», ha rivelato: per la fornitura «sono in contatto con Germania, Italia e Francia, non avuto reazioni positive da Israele e siamo ancora in attesa degli Stati Uniti».