il Fatto Quotidiano, 13 settembre 2022
Togliete Qui, Quo e Qua a zio Paperino
Dunque Peppa Pig non va bene. Ha due mamme. E quindi per qualcuno il fumetto/cartone va cassato, censurato, annientato, nascosto. Ora però il pensiero corre a Paperopoli e Topolinia, fumetti per l’infanzia mai toccati dalla scimitarra morale di queste intellettuali ai quali rivolgo un appello: controllate meglio quei giornaletti settimanali che molti nostri figli leggono con passione perché qualche problema lì dentro c’è. Quale? Cominciamo con Qui Quo e Qua che convivono con Paperino, uno zio. Dove sono i genitori? La loro madre si chiama Della Duck che li molla al cugino e sparisce e non verrà mai più nominata. E siamo davanti a un bell’abbandono di minori. In più, come ha fatto Paperino ad ottenerne l’affidamento? Amici censori, non vi sembra anche questo un argomento altrettanto scabroso? Immorale? Peggio invece va a Topolinia, dove Tip e Tap neanche sappiamo se campano in un orfanotrofio o a casa di chi. Solo che una certa Topolonia li porta una mattina a casa di Minnie per poi sparire. Abbandono di minori ancora una volta. Ma torniamo a Paperopoli. Qui Quo e Qua vivono spesso a contatto con Paperone, altro zio si badi, con chiari segni di ginecofobia se non addirittura, e metto ancora una volta in allarme gli oppositori di Peppa Pig, omosessualità latente. Questa frequentazione col vecchio pederasta non sarà stata presa un po’ troppo sottogamba? Ma anche Amelia la strega non è scevra da critiche. Le continue avances e gli attacchi per ottenere il famoso “numero uno” rappresentato da una moneta ma che lascia spazio a diverse interpretazioni, è ovvio, non ci mette di fronte a violente aggressioni di una stalker? Una maniaca compulsiva che peraltro vive in Italia? Eppure mai voce si udì contro questo mondo immaginario sì, ma quanto pernicioso per le giovani menti!
E veniamo adesso a Paperino. Paperino non ha mai avuto una storia d’amore, meglio è da sempre innamorato di Paperina che è una vera e propria profumiera, termine col quale si è soliti indicare una donna che dell’amore, diciamo così, fanno sentire solo l’odore, giammai l’arrosto, soprattutto a Paperino. Già sulle origini di Paperina ci sarebbe da dire, perché risulterebbe la cugina di Qui Quo e Qua! E su questo dettaglio sorvolerei ma insomma, si è vicini all’incesto. Non sentite un terribile campanello d’allarme, o censori o moralisti? Paperino, lo si vede spesso, è isterico e intrattabile. Perché? È facile dirlo. Sappiamo che il sesso favorisce la crescita dei neuroni, la mancanza invece aumenta lo stress psicofisico, indebolisce il sistema immunitario e provoca deficit cognitivi, non lo dico io, bensì fior di scienziati a cui darei retta. Tutto questo non è bello mostrarlo così spudoratamente a dei bimbi, e lo stesso discorso vale per Pippo, si pensi al suo rapporto con Clarabella che, come Paperina con Paperino, non cede mai alle avances del braccio destro di Topolino, che deficit cognitivi ne ha da vendere. E la frustrazione sessuale dei due personaggi è chiaramente sublimata nei loro alter ego, Paperinik e Superpippo, figli più di un atto lisergico dovuto all’uso di droghe, sto parlando di oppiacei, che a un fatto di vita vissuta. Come faccio a dire che è l’uso di droghe a spingere la fantasia dei due personaggi per vestire i panni di quei super eroi? Non si capirebbe perché, altrimenti, durante le centinaia di avventure dove sia Paperino che Pippo sono in grave pericolo, non ricorrano agli alter ego per cavare le zampe fuori dai guai. Quei personaggi esistono solo nella loro fantasia, aiutata da sostanze psicotrope. Pensiamo infatti a quale mezzo utilizza Pippo per diventare Super Pippo: una nocciolina! Quale rappresentazione grafica migliore per significare un aiuto chimico imprescindibile per la trasformazione? O, meglio, cominciare il viaggio della fantasia?
Ma veniamo a Topolino, l’eroe indiscusso. Ama ed è ricambiato da Minnie. Potevamo finalmente essere di fronte a una famiglia “normale” invece no, i due non convivono e non fanno figli. Anzi le volte che i nipoti o i famosi “vispi nipotini” un numeroso branco di piccoli topi, gli entrano in casa, Topolino o Minnie impazziscono e non vedono l’ora di cacciarli. Insomma anche da queste parti non c’è traccia di focolare domestico, amore materno, educazione paterna. Torniamo a Paperopoli. Quante volte abbiamo assistito ai tre nipotini e Paperino intorno alla tavola mentre consumano un pasto diciamo così, in famiglia? E spesso questo pasto è un volatile al forno? Chi mangia un suo simile e ne esalta i sapori? Stiamo normalizzando dunque dei veri e propri atti di cannibalismo? Anche qui dov’è la spada del suddetto censore? E la Banda Bassotti? Non hanno nomi, ma numeri! Dio mio, ma stiamo scherzando? Chi chiama gli altri con i numeri? Un carcere di massima sicurezza, un lager? Non hanno dignità? Non hanno diritto anche loro a un nome, un cognome? Ghettizzazione, di questo si tratta. Se hai sbagliato una volta e hai pagato il conto con la società, mi pare che i bassotti girino a piede libero, non potrai mai più reintegrarti, sarai sempre e solo un numero. Insegnare questo ai bambini è sano? O catoni, giudici, moralizzatori, educatori dove siete? Tutto questo è sano per i nostri figli? E mi fermo qui, ci sarebbe ancora molto da dire su Paperoga, Dinamite Bla, Rockerduck ma diventerebbe tedioso. Poi ci rendiamo conto che l’unica coppia “normale” convivente e tranquilla è quella di Trudy e Gambadilegno. Loro sì abitano insieme. Mangiano insieme, focolare domestico e quelle storie lì e probabilmente fanno anche l’amore. E sono banditi. E su questa cosa mediterei.