Corriere della Sera, 13 settembre 2022
Intervista a Lang Lang
Se non ci fossero stati Tom e Jerry forse non ci sarebbe neanche Lang Lang. Almeno, non nella versione icona del pianoforte che conosciamo, idolo delle platee di tutto il mondo. Che la sua passione per la musica sia nata vedendo in tv il gatto Tom in frac, alle prese con la travolgente Rapsodia ungherese di Liszt, fa parte della leggenda del pianista cinese. Che ora rende omaggio a quel colpo di fulmine iniziale e insieme festeggia i 100 anni della Disney con The Disney Book (Deutsche Grammophon), nuovo album di arrangiamenti inediti di melodie indimenticabili.
Quel cartoon ha segnato la sua vita. Qual è il legame tra musica e animazione?
«Avevo 2 anni quando alla tv cinese vidi quel cartoon di Hanna & Barbera. Non riuscivo a staccare gli occhi, volevo emulare il gatto pianista e suonare il piano con la sua vertiginosa abilità. Dal primo momento mi è stato chiaro che la musica è una forma di narrazione. Ogni storia diventa completa solo attraverso lo strato emotivo che la musica sa aggiungere».
Ma in Cina i film Disney erano distribuiti?
«Certo. Ogni domenica in tv trasmettevano Silly Symphony, per niente al mondo mi sarei perso le avventure di Mickey Mouse e Donald Duck. Ma il mio primo film Disney è stato Biancaneve. I sette nani erano i miei eroi».
Aver inciso questo album l’ha costretta a ripassare gran parte dei film Disney, scoprirne di nuovi.
«Un’avventura meravigliosa, ha chiesto gran cura e molto tempo. Gran parte di quelle musiche erano nuove per me, ho esplorato percorsi e idee diverse per arrivare alla selezione per l’album finale. Volevo creare un vero e proprio viaggio attraverso i vari decenni, a partire dai primissimi film fino ai più recenti come Frozen. Scoprire vecchi film Disney “da grande” è stata una strana esperienza, quasi un riacciuffare l’infanzia».
Il suo film preferito?
«Penso sia Il Re Leone».
Comporre per il cinema è diverso che per la classica?
«La musica da film differisce dalla maggior parte della classica nel modo in cui c’è un elemento visivo che la musica supporta. Nei film Disney la musica gioca un ruolo particolarmente importante. Le composizioni sono di altissimo livello. Volevo costruire su questo, far emergere la sua profondità attraverso arrangiamenti pianistici e artistici. Rendere omaggio a questa grande musica aggiungendo la mia prospettiva personale».
Tra le guest star del disco, sua moglie Gina Alice e Bocelli. Come è stato il vostro legame artistico?
«Sono così felice che Andrea condivida il mio amore per la musica Disney e abbia accettato il mio invito a partecipare all’album. Quanto a mia moglie Gina, non è solo una pianista meravigliosa, ha anche una bella voce. Tra le canzoni che abbiamo provato When You Wish Upon a Star è stata quella che le ha parlato di più. Quindi, l’abbiamo scelta. Creare con chi ami è qualcosa di speciale. In futuro eseguiremo in coppia Il carnevale degli animali di Saint-Säens».
Perché tra i tanti brani, non ce n’è nessuno da Fantasia, film summa della classica?
«Per questo album però volevo selezionare solo canzoni create espressamente per i film Disney. Mostrare il percorso dai primissimi fino ai più recenti».
Il 15 settembre suonerà queste melodie all’Hollywood Bowl, che effetto fa suonare Disney in casa Disney?
«Sarà speciale. Prima di registrare ho trascorso molto tempo a Hollywood, ho visitato gli archivi Disney per cercare le fonti necessarie per il mio album, entrare nella cultura Disney. Il luogo perfetto per esordire con questo repertorio che amo tanto».
Suo figlio Winston ha un anno e mezzo: gli piacciono le musiche Disney?
«Mi ascoltava mentre provavo le canzoni. Era entusiasta di Non parliamo di Bruno, il ritmo latino gli fa venir voglia di ballare. Finora però il suo compositore preferito resta Mozart. Adora quando suono la Marcia Turca o le Maman Variations. Forse quando diventerà un po’ più grande apprezzerà di più le melodie Disney. E di sicuro anche i film. I film Disney sono senza tempo, continueranno a stimolare l’immaginazione delle generazioni a venire».