MowMag, 12 settembre 2022
Evviva le corna
Qui non staremo a difendere questo o quella, né a fare i consulenti della comunicazione di Totti, tantomeno a diventare per qualche ora avvocati divorzisti e discutere sulle strategie difensive della Bernardini de Pace. No. Qui esporremo un concetto preciso, nitido e ahimé tuttora avanguardista, dato che sull’intervista di Totti e sui commenti provocati tutto ma proprio tutto odora di cattoborghesismo capitalista e benpensante. Tié. L’ho detto.
Signori, ma cosa saranno mai oggigiorno le corna?
Voglio dire, viviamo nell’epoca del fempower istituzionalizzato, del si può dire questo (di colore) e questo invece no (nero), del liberi tutti, del rispetto per qualsiasi forma di minoranza (evviva!), e ancora ci soffermiamo su un paio di corna? E ancora le vediamo come un’offesa personale, come un tradimento, un attentato alla famiglia e al rispetto dei figli? Lasciatevelo dire: se c’è qualcosa che attenta alla famiglia e ai figli non è una scopata, non è un messaggino nascosto tra gli archiviati di Whatsapp. Sono le politiche sociali, sono gli assegni unici ridicoli in busta paga, sono i costi degli affitti e degli asili nido, le serie inutili su Netflix, i libri brutti, le spese con le facce annoiate ai supermercati e i sabati all’Ikea. È per questo che finiscono gli amori, che segui con lo sguardo un bel culo, che ti perdi in una scollatura, che cerchi un brivido in una notifica sul cellulare.
Il problema di Totti e Ilary non sono le corna, non sono i tradimenti, non sono i Rolex. Quanta miseria, quanta piccolezza nelle parole del Capitano, negli atteggiamenti di entrambi e nelle vostre reazioni. Il problema è che l’amore finisce. Punto. Bisogna farsene una ragione, bisogna andare oltre. Viviamo nel 2022, siamo arrivati al car sharing, manco più per l’auto proviamo il gusto del possesso, perché averlo per una persona che almeno è dotata di intelletto e personalità propria e non di intelligenza artificiale? Il punto è: mi ami e mi fai le corna? E che vuoi che sia? Se ci amiamo ne parliamo e la superiamo, sempre se troviamo un accordo e se continuiamo ad amarci. Al contrario, se mi fai le corna perché l’amore è tramontato, viva le corna e abbasso la gelosia malsana. Perché sì, esiste una gelosia sana e una no, la sana è quella dove due persone si stimolano a vicenda e affrontano tabù, perversioni, pensieri diversi. E poi o li superano o li accettano o ci rinunciano per il bene della coppia. Quanto è bello trovare sempre di più coppie aperte o coppie che vivono nella consapevolezza di non essere uno dell’altro.
La settimana scorsa sono andato a farmi la prima ecografia all’addome della mia vita. Tutto più o meno ok tranne la prostata un po’ ingrossata. Il dottore a fine visita mi ha elencato le cose da fare per trattarla meglio. L’ultima l’ha sussurrata con timidezza: “Acula”.
- Come scusi?
Si è irrigidito, mi ha guardato dritto e ha alzato il tono della voce: “Eiacula! Eiacula!”. Mi si è aperto il cuore: secoli e secoli passati a sentirsi dire che non devi desiderare la donna d’altri e che masturbarsi ti rende cieco disintegrati da un dottore che ti ordina: “Eiacula, Moreno, Eiacula! Con la tua compagna, da solo, con chi vuoi, l’importante è eiaculare!”. Che bellezza: viva insomma chi tradisce, perché tutti tradiscono, l’essere umano tradisce, tradiamo noi stessi più volte al giorno e sapete cosa? Va bene così! Il tradimento è il retaggio di una cultura cattolica, borghese, capitalista e moralista con un’idea del possesso antiquata e superata, anche se non ce ne siamo ancora accorti del tutto. Viva chi butta fuori quello che ha dentro e non si nasconde, viva la libertà, la verità e l’apertura, qualsiasi essa sia: di gamba, anale, ma soprattutto quella mentale.