12 settembre 2022
La sfida tra Emanuele Fiano e Isabella Rauti
È una sfida nella sfida. I risvolti travalicano i confini della politica. Collegio uninominale Senato, Sesto San Giovanni. Un tempo roccaforte della sinistra operaia. Archeologia politica. Se oggi i riflettori si accendono su questa fetta importante della periferia milanese, è perché proprio lì si sfidano, tra gli altri, il pd Emanuele Fiano, figlio di Nedo Fiano, deportato e sopravvissuto ad Auschwitz, e Isabella Rauti di Fdi, figlia di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo ed ex segretario del Movimento sociale Italiano. Seggio conteso, quello della città medaglia d’oro per la Resistenza e un tempo considerata la Stalingrado d’Italia. Cinisello Balsamo, ma anche Legnano i Municipi milanesi 8 e 9 per un totale di 49 comuni.
Dal 2017, però, Sesto, per la prima volta dal secondo dopoguerra, è governata da un sindaco leghista, Roberto Di Stefano, che cinque anni faera stato eletto con Forza Italia ed è stato appena riconfermato per altri cinque anni.
Sembra passato un secolo da quando a Sesto c’erano le fabbriche, le sezioni del Pci. Il Pd resiste con tre circoli attivi, mentre al posto del circolo Cairoli, dove nel 1995 pranzò con la moglie Mikhail Gorbaciov accolto dall’allora sindaco Filippo Penati, ora hanno costruito degli appartamenti. Ecco perché, a due settimane dal voto, la battaglia per convincere gli indecisi si è spostata nei banchetti, in piazza Oldrini o davanti a un supermercato all’angolo di via Casiraghi con via Rovani, nei mercati e fuori dalle chiese. Durante il fine settimana. Fiano al mercato della Rondinella o fuori dalla chiesa di Santa Maria. Isabella Rauti visitando le ex aree Falck. Al fianco del sindaco Di Stefano, che commenta: «La sinistra sta facendo lo stesso errore delle Amministrative. Bisogna parlare del programma, non solo della storia. La bolletta elettrica del Comune è aumentata del 65 per cento». I sestesi ai banchetti sembrano preoccupati per gli effetti del caro energia e si informano su come si vota. «I prezzi aumentano e si fa fatica ad arrivare alla fine del mese» – sostiene una signora. «Manca il lavoro» – le fa eco un signore di mezzaetà. Ieri il Pd, per convincere gli elettori ha organizzato un aperitivo al circolo Arci Nuova Torretta anche per Matteo Mangili, candidato alla Camera.
«C’è un forte scollamento tra la cittadinanza e chi li governa – spiega Yuri Maderloni, capogruppo del Pd a Sesto e figlio di Fiorenza Bassoli, storica sindaca della ex Stalingrado d’Italia – La politica fa fatica ad intercettare i bisogni delle persone. Sesto è diventata una città uguale alle altre, non è più un luogo mitico. Ci sono ormai molte persone che vivono qui, ma lavorano a Milano perché le case costano meno».
Sara Valmaggi, ex consigliera regionale del Pd non nasconde le difficoltà. «È un collegio molto vasto». Definisce la candidatura di Isabella Rauti «una provocazione» e osserva che «per Sesto essere rappresentati da una senatrice con quel portato familiare sarebbe un peso».
Fiano, che fin dall’inizio aveva chiesto invano un confronto pubblico a Rauti e agli altri otto candidati raccolto da Repubblica, che lo trasmetterà in streaming venerdì 16 dallo spazio Mil alle 16.30, sottolinea che «il fato ha voluto che si incrocino due visioni dell’Italia, due culture e due storie, anche familiari, agli opposti. Certo, il contendere è sul presente ma, almeno in questo caso, anche la storia contemporanea è quanto mai in primo piano. Perché le radici e le provenienze contano, eccome». La senatrice Rauti, prova a respingere questa lettura e si dicecomunque «contenta che si svolga un confronto alla presenza di tutti i candidati», ma «rivendica che questo sia fatto guardando al futuro ed ai programmi, lasciando fuori temi e questioni che nulla hanno a che vedere con le problematiche che vivono oggi i cittadini». Resta l’incognita dell’astensionismo.
Tiziana Demma candidata del “terzo polo” precisa che «il collegio di Sesto San Giovanni è una questione nazionale perché rappresenta le stesse istanze di tutti i cittadini italiani, un territorio vastissimo che ci dà il senso di una comunità in gravissima difficoltà: l’Italia». Mentre quella dei Cinque stelle Elena Sironi chiarisce che «il M5S abbraccia i valori antifascisti che sono la storia di questa città. Una città che è cresciuta con al centro i temi del lavoro, dei lavoratori e dell’impresa».
Gli sfidanti del collegio oltre a Fiano e Rauti sono Elena Sironi per il Movimento Cinque stelle, Tiziana Demma per Azione e Italia viva, Nadia Rosa per Unione popolare, Samantha Mazza per Italexit, Maurizio Correnti di Unione di Centro, Alberto Varricelli di Italia sovrana, e Gianni Gemma di Vita. Ma la sfida vera è tra i due candidati di maggior peso.