Franco Giubilei per www.lastampa.it, 11 settembre 2022
"YELLOW SAD-MARINE" – GLI STUDI FILOLOGICI DEL VECCHIO ALBUM DEI BEATLES “REVOLVER” RIVELANO IL VERO SIGNIFICATO DELLA CELEBRE CANZONE “YELLOW SUBMARINE” DELLA BAND INGLESE – ALTRO CHE MARCETTA FESTOSA, JOHN LENNON AVEVA PENSATO A QUEL PEZZO IN CHIAVE MALINCONICA (SAD IN INGLESE VUOL DIRE TRISTE): NEL PRIMO DEMO CANTAVA “NELLA CITTA’ DOVE SONO NATO A NESSUNO IMPORTA…” - VIDEO -
Lo studio filologico di grandi classici della musica pop come Revolver dei Beatles può rivelare lo spirito originario di una canzone celebre, Yellow Submarine, apparentemente così festosa da entrare anche fra i cori degli ultras allo stadio.
Lontano dall’essere la marcetta rock dal refrain irresistibile fatta apposta per imprimersi a fuoco nelle orecchie di chi la ascoltava e la ascolta, quel pezzo in realtà era stato immaginato da John Lennon in tutt’un’altra luce, molto più malinconica e personale: “In the town where I was born, No one cared, no one cared”, cantava Lennon nel primo demo.
È uno dei reperti pubblicati nella riedizione di Revolver, di prossima uscita, e non è l’unico: le discussioni sul presunto malcontento dei musicisti classici coinvolti nella registrazione delle parti di violino in Eleanor Rigby sembrano azzerate dai dialoghi amichevoli fra Paul McCartney e gli stessi musicisti.
I dissapori all’interno della band cominciarono proprio all’epoca di quell’album, ma a detta di Mc Cartney Revolver fu il disco in cui i quattro Beatles furono sé stessi come non erano mai stati, dunque il loro contributo fu massimo.
Se gli autori di questa preziosa riedizione di un capolavoro – Giles Martin e Klaus Voormann - hanno potuto lavorare su take e demo rubati in sala mentre i Fab Four suonavano in sala, permettendo l’esame della genesi di gemme fra le più preziose dei quattro di Liverpool, è grazie alla tecnologia vista all’opera in Get Back, il documentario di Steve Jackson.
Strumenti e voci sono stati estratti e inseriti nell’album senza che le caratteristiche ne siano state alterate, il che ha permesso di ricostruire l’evoluzione di canzoni nate in un modo e uscite in un altro, come insegna Yellow Submarine. Se verranno utilizzate le stesse tecniche con la stessa padronanza e passione, si può solo immaginare cosa si riuscirà a tirare fuori da altri dischi leggendari.