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 2022  settembre 11 Domenica calendario

Il Jova Beach Party è finito

«L’ultima chiamata del volo JBP2022 all’aeroporto di Bresso, a Milano», così Jovanotti aveva convocato tutti ieri sera via social per l’ultima tappa del suo Jova Beach Party. Più ancora di tutte le spiagge in cui è approdato il pirata Lorenzo per «la più grande festa del sistema solare», il luogo è simbolico: in pista per atterrare, arrivare a destinazione, tornare a casa, riposarsi. Ma in pista anche per ripartire, per andare di nuovo lontano e chissà dove dopo questo viaggio lungo intenso e a tratti impervio tra le turbolenze.
«C’è l’abbiamo fatta - ha detto Jova aprendo lo show serale - e siamo arrivati a questo ultimo giorno. Una delle prime cose che molti di noi da ragazzi hanno letto è stato Jack Kerouac, "On The Road". Lui scrisse: "Saltare di roccia in roccia senza mai cadere con un bel peso sulle spalle è più facile, perché non si può cadere al ritmo della danza". In questi due anni di pesi sulle spalle ne abbiamo avuti un bel po’ ma non siamo caduti perché sappiamo danzare e saltare». E lo show comincia mostrando i salti di Gianmarco Tamberi e poi saltano tutti: e ora la pista diventa quella preferita dal deejay Jova, quella in cui si balla.
L’allegria è anche quella venata di malinconia da fine dell’estate. «Il mio grande veliero – ha detto Lore – dopo aver navigato per i mari e i monti d’Italia ha salutato tutti e ora è pronto per tornare in rada chissà, forse per prepararsi a un’ennesima avventura».
La famiglia
Il marinaio Cherubini non è stato un Ulisse solitario che torna a casa più o meno attento a non farsi distrarre dalle sirene o da qualche Circe. Se è vero che casa è quel luogo in cui ci sono le persone che ami, allora ogni singolo metro di questo lungo viaggio in Italia per Jova è stato casa con Francesca e Teresa sempre accanto a lui. I baci con la moglie dietro le quinte o sotto il palco, la figlia che lo truccava, gli sguardi innamorati e complici, gli abbracci immortalati nell’album fotografico più sterminato e condiviso (via social) che un tour ricordi.
Le storie
Sul palco tanta musica, ma anche tante belle storie: sette matrimoni celebrati (e le proposte di matrimonio non si contano), la testimonianza della squadra di Rugby fondata in ricordo dell’amico scomparso, il profondo legame tra una maestra e un’alunna nato ai tempi della scuola elementare. Una grande impresa sportiva in bicicletta partita dalla Siberia, il racconto di una campionessa di canottaggio, il racconto di un cammino a Santiago de Compostela, la presentazione di una scultura realizzata con spazzatura raccolta in spiaggia, la storia di una giovane coppia che ha lasciato tutto per vivere in giro per il mondo, la testimonianza di un ragazzo disabile che, grazie alla sua forza di volontà e alle persone che gli sono sempre state vicine, ha partecipato alla maratona di Valencia.
I numeri
Sono stati 600 mila gli spettatori e più di 160 gli ospiti: Morandi, certo, poi Valentino Rossi, Checco Zalone, Giuliano Sangiorgi, Bebe Vio, Gianna Nannini, Nek, Fedez, Renato Zero e non c’è spazio davvero per dirli tutti quanti. Per il gran finale sono tornati Elisa, Tommaso Paradiso, Rkomi e il fenomeno post Sanremo Tananai. I social sono esplosi e questi il numero più significativo è quello di TikTok: 105 milioni di visualizzazioni.
L’ambiente
Le polemiche per l’impatto ambientale dei concerti, lo sfogo di Jova contro gli «econazisti», lo scambio con Mario Tozzi, un dialogo su posizioni diverse, la promessa di parlarsi di fronte a una birretta, ecco forse la grande bella lezione sull’ambiente che a prescindere dalle posizioni il Beach Party ha lasciato: parliamone. «Non esiste nessun evento di questa grandezza che sia a impatto zero - ha detto ieri da uno dei palchi - . Se ve lo dicono vi stanno dicendo una bugia. Perché non siamo in grado di sostenere l’impatto zero: questa è una macchina che consuma, ma abbiamo messo in campo tutto quello che è stato possibile in chiave di sostenibilità a compensazione». La questione ambientale «bisogna affrontarla senza puntare il dito e senza sensi di colpa che guardano al passato. A me interessa il futuro».