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 2022  settembre 11 Domenica calendario

Il reverendo Iain racconta l’ultima cena con Elisabetta

A cena con la regina Elisabetta II. Anzi, l’ultima cena. La racconta, a Repubblica , il reverendo Iain Greenshields, 68 anni, “moderator ” (ossia ambasciatore) dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia, che raggiungiamo a Edimburgo dove vive.
Il weekend scorso il religioso ha avuto l’impareggiabile onore di essere invitato a mangiare per ben due volte con la sovrana nella maestosa tenuta scozzese di Balmoral, dove è deceduta giovedì. A poca distanza, infatti, Greenshields ha recitato la messa, nell’adiacente parrocchia di Braemar and Crathie. Di qui il cortese invito della Queen: cena sabato scorso, e pranzo la domenica. Ed ecco il suo racconto.
Padre Greenshields, innanzitutto: come ha trovato la regina, pochi giorni prima di morire?
«Non ho avuto alcun segnale che potesse lasciarci, e così in breve tempo. Sabato e domenica, quando abbiamo mangiato insieme, stava bene. Era sempre coinvolta, in ogni conversazione diceva sempre la sua. Certo, aveva sempre 96 anni, con tutte le fragilità conseguenti.
Ma, anche il weekend scorso, era incredibilmente sveglia e acuta, una mente incredibile. Mai avrei pensato che sarebbe morta poco dopo».
E di che cosa avete parlato con Elisabetta?
«Per esempio, a pranzo domenica ha voluto parlare della messa che avevo appena celebrato. Mi ha raccontato di quanto fosse “importante” per lei la fede cristiana. Poi ha chiesto cosa stessimo facendo nella Chiesa di Scozia e quali sono le principali attività previste per i prossimi mesi».
Ha discusso dell’aldilà con Sua Maestà?
“Nell’omelia ho citato l’argomento.
Ma lei non ha aggiunto nulla di specifico, al di là di quanto la fede l’abbia sempre sostenuta e le abbia dato speranza in ogni sfida di fronte”.
La regina le ha parlato anche di temi personali? Per esempio, la permanenza nella sua adorata Balmoral?
«Oh, sì. Ha ricordato con tanto affetto suo padre Giorgio VI e come si divertiva a Balmoral insieme con madre e padre, quando lei era piccola. E poi i cavalli... Mi ha ribadito quanto ci tenesse a simili ricordi. Dalle sue parole, è stato subito evidente come questa tenuta fosse il luogo della pace per lei».
Perché?
«Come ha raccontato lei stessa, pare che riuscisse a ricaricarsi qui molto di più che in altri posti. Di ogni cosa di Balmoral, ha condiviso con me il piacere che provava. Delresto questo è anche il grande nesso della famiglia reale con la Scozia, da quando la Regina Vittoria fece suo il castello. Per esempio, Sua Maestà sabato sera mi ha detto “venga a guardare!”, e siamo andati alla finestra a vedere i giardini della tenuta, ha parlato di “come fossero belli, ben curati” e di come lei fosse orgogliosa di tutto ciò».
Ora Elisabetta riposerà con Filippo nel castello di Windsor.
Avete parlato anche del suo consorte?
«Non nello specifico. Sua Maestà, fino alla fine, è stata una donna molto riservata. E io non mi sono permesso di chiederle fatti personali. Però, ora che ci penso, a un certo punto ha citato Filippo».
Come?
«Durante la conversazione, le ho detto che mio padre suonava la cornamusa, al cui pensiero mi commuovo sempre. Allora anche lei, in maniera altrettanto toccante, ha condiviso con me il commovente ricordo di quando ha ascoltato le cornamuse al funerale del marito Filippo a Windsor.
Abbiamo provato le stesse emozioni».
E di Carlo avete discusso?
«No, non lo ha mai citato».
Che cosa l’ha colpita di più della regina in questi suoi recentissimi incontri?
«Il fatto che pensasse sempre alla nazione e oltre. La sua visione globale. L’amore per il Commonwealth. Sua Maestà mi ha parlato del privilegio che ha provato nel servire non solo il Regno Unito, ma tante altre nazioni e comunità così diverse».
Che cosa avete mangiato con la regina?
«Pesce e agnello sabato sera. E vitello domenica a pranzo».
E niente alcol, suppongo, dopo l’ordine dei medici.
«Già. Solo acqua. Almeno credo».