Corriere della Sera, 11 settembre 2022
L’igiene etica
Filippo T. Marinetti esaltava la guerra come «sola igiene del mondo». Più prosaicamente, la guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina potrebbe incidere sulla nostra igiene personale. Fra i sacrosanti suggerimenti per risparmiare energia (lavastoviglie e lavatrici a carico pieno, riscaldamento abbassato, sobrietà nel consumo di luce e gas…), si fa sempre più strada l’idea che bisogna lavarsi di meno. La chiamano «igiene etica» o «Unwashed Philosophy»: consiste nel lavarsi poco per non sprecare acqua ed evitare un impatto ambientale sull’ecosistema. Pare che negli Usa molti attori (Brad Pitt, Russell Crowe, Johnny Depp…) siano cultori di questa filosofia. In Italia ne sono fautori Mauro Corona e il fondatore di Wwf Italia Fulco Pratesi. In Svizzera, la consigliera federale Simonetta Sommaruga propone di fare la doccia in due (eros al risparmio).
Il concetto di igiene (una lunga conquista nella storia dell’umanità) è sempre in stretta relazione con una sorta di fervore morale: chi troppo, chi troppo poco. Possiamo sopportare il freddo, l’austerity, il controllo rigoroso delle luci ma non un vicino maleodorante.
Guido Ceronetti scrive che Fanny Targioni Tozzetti, vecchierella, a una bambina che la interrogava perché non avesse corrisposto all’amore del grande poeta Leopardi, rispose: «Figlia mia, puzzava».