la Repubblica, 10 settembre 2022
Covid, il nuovo vaccino sarà per tutti
Tutti potranno fare la quarta dose, non solo coloro che rientrano nelle categorie a rischio. Dopo una certa titubanza e dopo una conferenza stampa che ha spiegato poco sul punto, il ministero alla Salute rende nota ai cittadini e alle Regioni la linea da tenere sulla seconda dose booster. I nuovi vaccini bivalenti contro il virus Wuhan e Omicron 1, dei quali arriveranno 19 milioni di dosi da qui a fine mese, andranno fatti in via prioritaria agli over 60, ai fragili per motivi di salute, al personale sanitario e alle donne incinte, che hanno fatto la terza dose da almeno 120 giorni. Tutti gli altri, cioè coloro che hanno da 12 a 59 anni e sono sani, «possono farli su base volontaria, visto che sono autorizzati da Ema e Aifa», spiega il capo della Prevenzione del ministero, Gianni Rezza.
«Nei prossimi giorni — aggiunge — verranno date indicazioni più dettagliate alle Regioni sulle modalità, compatibilmente con l’organizzazione logistica che deve dare priorità alle categorie a rischio».
In questi giorni partono quindi le prenotazioni per anziani e malati, con le somministrazioni che inizieranno la settimana prossima, e più avanti toccherà agli altri. Anche se ci si attende una domanda piuttosto bassa di quarte dosi da parte di chi non rientra nelle categorie a rischio.
Ieri Rezza, insieme al presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, al direttore di Aifa Nicola Magrini e al generale Tommaso Petroni, direttore dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale, hanno invitato i cittadini a fare i nuovi vaccini. Oltre che come quarte dosi per i fragili, possono essere usati come terze dosi per tutti gli over 12 che non hanno avuto la malattia negli ultimi 120 giorni.
Le Regioni stanno avviando la nuova campagna e Petroni ha spiegato di aver scritto a tutte le amministrazioni locali perché invitino i medici a chiamare personalmente i loro pazienti. Invitando coloro che rientrano nelle categorie prioritarie nei loro ambulatori per la somministrazione. Si vuole evitare che finisca come il piano per la quarta dose avviato nella primavera scorsa, che ha coinvolto solo 3 milioni di persone su un totale di 20. Visto che chi ha già fatto il secondo booster non deve ricevere i nuovi vaccini bivalenti, sono circa 17 milioni i cittadini coinvolti nella nuova fase.
«Nel primo anno di vaccinazioni anti-Covid sono state salvate 20 milioni di vite — spiega Locatelli — È indicativo di come sono stati efficaci e anche uno scienziato come Anthony Fauci lo ha definito un trionfo della medicina e dellascienza». L’Italia ha donato 60 milioni di dosi del vaccino monovalente, che può essere ancora usato su chi non ha fatto nemmeno una dose, ai Paesi poveri attraverso il progetto Covax di Oms. Restano 28 milioni di dosi che scadranno a fine anno. «È in corso una valutazione sull’ulteriore validità dei vaccini anche dopo la data di scadenza. Considerate le temperature particolarmente basse a cui vengono conservati, potrebbero avere un ulteriore periodo di validità. Le autorità regolatorie valuteranno anche questo», d ice Magrini.