Natasha Caragnano per www.repubblica.it, 10 settembre 2022
TEMEVANO DI ESSERE SOMMERSI DALL’ACQUA, E ORA HANNO IL PROBLEMA OPPOSTO – I PALAZZI DELLA (EX) CAPITALE DELLO SBALLO STUPEFACENTE RISCHIANO DI CROLLARE: L’ASSENZA DI SICCITÀ HA CAUSATO UN ABBASSAMENTO DEI LIVELLI DI ACQUA, LASCIANDO SCOPERTI I PALI DI LEGNO SUI CUI POGGIANO LE FONDAMENTA E FACENDO PROSPERARE I FUNGHI, CHE LE FANNO MARCIRE – IL RIJKSMUSUEUM, CHE OSPITA OTTOMILA OPERE (NUMEROSE DI VAN GOGH E REMBRANDT) È GIÀ AFFONDATO DI 15 CENTIMETRI -
I Paesi Bassi hanno temuto per anni di essere sommersi dall'acqua a causa delle inondazioni e dell'innalzamento del livello del mare, tra le tante conseguenze del cambiamento climatico. Adesso, però, la siccità da record che ha colpito l'Europa, la peggiore negli ultimi 500 anni, ha portato gli olandesi a temere l'esatto opposto. "L'assenza di acqua, sia in superficie che sotto, potrebbe provocare un disastro nel nostro Paese", avverte Gilles Erkens, ricercatore all'Istituto di ricerca Deltares sui Sistemi del sottosuolo e delle acque sotterranee e all'Università di Utrecht.
"A causa di un'estate più calda e secca della media, c'è stato un abbassamento dei livelli delle acque sotterranee che ha lasciato scoperti i pali di legno su cui poggiano le fondamenta degli edifici più antichi", spiega Erkens a Repubblica. In questo modo i funghi hanno iniziato a farle marcire, minacciando la stabilità dei palazzi.
Il museo che affonda Il Rijksmuseum di Amsterdam, che ospita più di ottomila opere d'arte tra cui le tele dipinte da Van Gogh, Vermeer e Rembrandt, è già affondato di 15 centimetri su un lato. Un dettaglio difficile da notare per il gran numero di turisti che ogni giorno affollano le sale del gigantesco edificio dai mattoni rossi. Ma che mette al rischio il famoso museo olandese sostenuto, come la maggior parte dei palazzi costruiti prima del 1970, da pali di legno. "Edifici antichi le cui fondamenta non sono mappate e registrate, per questo è difficile capire quali sono i palazzi che rischiano di affondare senza un intervento urgente". Secondo Erkens, potrebbero essere un milione o centinaia di migliaia. Definire il numero preciso è il primo passo per evitare che si completi il processo di distruzione.
Mappe e sistemi di infiltrazione "Stiamo lavorando a un modello che ci permetta di mappare meglio gli edifici e capire dove intervenire. Attraverso dati specifici, che comprendono per esempio la presenza di alberi o no vicino alle costruzioni, potremo adottare azioni mirate per prevenire l'affondamento di questi palazzi", dice il ricercatore.
Maarten Kuiper, un idrogeologo della società Dareius assunto per salvare il Rijksmuseum, ha spiegato a Bloomberg che il suo team ha installato un sistema di infiltrazione nel museo, dirigendo l'acqua da uno stagno per evitare che il terreno si secchi. In questo modo viene ridotto il periodo di esposizione all'aria, necessaria ai funghi per formarsi. Un sistema simile potrebbe essere utilizzato per proteggere gli antichi edifici in tutto il Paese, insieme all'installazione di pompe d'acqua e sensori installati per blocchi abitativi. Interventi costosi
Si tratta di interventi costosi e che, scrive Bloomberg, potrebbero arrivare a costare fino a 100 miliardi di euro. Al momento, il governo si è concentrato sul cofinanziamento della ricerca e sulla fornitura di consulenza alle autorità locali e a coloro che sono state colpite da questo problema. Ma la responsabilità ricade tutta sui proprietari degli edifici colpiti. "Sono stati forniti prestiti specifici per queste persone e aiutarle a portare avanti i lavori necessari per risolvere il problema", racconta Erkens.
Siccità record Secondo i dati del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa), la siccità che questa estate ha colpito l'Europa è la più grave dal 1540. Le immagini dal satellite Sentinel 2 indicano come, tra il primo luglio e il 31 agosto 2022, vaste regioni siano passate da un verde acceso a un marrone arido. Quello che sta succedendo ai vecchi palazzi di Amsterdam, come il Rijksmuseum, è solo una delle tante conseguenze che tutto questo sta avendo sul Paese. Con due terzi della popolazione olandese che vive sotto il livello del mare, i Paesi Bassi dipendono dalle sue dighe per proteggersi dalle inondazioni. E la siccità sta mettendo a rischio anche la solidità di queste opere idrauliche di sbarramento.
Il paradosso Dopo anni a contrastare il pericolo di essere sommersi dalle acque, gli olandesi si trovano adesso a ripensare la propria strategia per affrontare il problema opposto. E quella che da sempre è stata una preoccupazione, la troppa acqua, adesso diventa una necessità. "Sarà questa la sfida del futuro", anche per città come Venezia o come la svedese Göteborg. Località dove le fondamenta costruite su pali di legno sono comuni e la siccità, causata dal cambiamento climatico, mette sempre più a rischio gli antichi edifici.