Corriere della Sera, 10 settembre 2022
L’incoronazione di Carlo forse tra 6 mesi
Sono passati quasi 70 anni dall’ultima incoronazione, quella di Elisabetta: come sarà la cerimonia per Carlo? Si tratterà di un equilibrismo difficilissimo, perché dovrà tenere assieme il rispetto per la tradizione con la necessità di riconoscere i cambiamenti intervenuti in questi decenni.
Innanzitutto i tempi: Elisabetta dovette aspettare 14 mesi prima di poter cingere la Corona (anche per volere di Winston Churchill). Per Carlo l’attesa sarà più breve, ma difficilmente verrà incoronato prima di sei mesi: si parla della prossima primavera, anche per una questione meteorologica. L’incoronazione richiede una preparazione meticolosa, fino all’ultimo secondo: per le ultime c’è voluto almeno un anno di studi e discussioni.
A presiedere la commissione che organizzò la cerimonia per Elisabetta fu il principe Filippo, che, convinto modernizzatore, impose una storica diretta televisiva: vedremo chi sarà incaricato questa volta, ma sicuramente ci saranno anche adesso molti fattori di novità.
L’incoronazione di Elisabetta fu un evento sostanzialmente inglese e cristiano: adesso si dovrà tenere conto che la Gran Bretagna è un regno multi-etnico, multi-culturale e multi-confessionale. Inevitabilmente questi elementi dovranno trovare il loro posto, anche perché Carlo vorrà ribadire il legame con i 54 Paesi del Commonwealth (di 14 dei quali è anche capo di Stato). E bisogna vedere se prenderà il titolo di «Difensore della Fede» (cristiana) o «Difensore di Fede» (generico).
Ma indubbiamente l’elemento religioso resta centrale: il momento più solenne è l’unzione del sovrano con l’olio sacro da parte dell’arcivescovo di Canterbury, ciò che gli conferisce il diritto divino a regnare. Un rito talmente cruciale che, nel caso di Elisabetta, avvenne dietro un paravento, al riparo dall’occhio delle telecamere. Sarà interessante vedere come Carlo gestirà questo passaggio essenziale.