Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2022  settembre 09 Venerdì calendario

MORTA LA REGINA SI RIFANNO LE MONETE (E L'INNO) – LA REGINA ELISABETTA E’ STATA LA PRIMA SOVRANA A COMPARIRE SULLE STERLINE, MA ORA CHE SI FA? – LA FACCIA DI QUEEN ELIZABETH RIMARRA’ ANCORA A LUNGO NEI PORTAFOGLI DEI SUDDITI DELLA MONARCHIA, LE NUOVE BANCONOTE DEVONO ANCORA ESSERE PROGETTATE E STAMPATE – UNA VOLTA SCELTI I DISEGNI, DOVRANNO ESSERE APPROVATI DA RE CARLO III -  COME CAMBIA L'INNO PIÙ ANTICO DEL MONDO - VIDEO -

Da www.ilmessaggero.it La Regina Elisabetta II è morta. Cosa accade adesso alle banconote inglesi che riportano la sua immagine, ora che Carlo è re? A spiegarlo è la Banca d'Inghilterra. Che ha comunicato, ovviamente, che le banconote attuali con un ritratto della regina continueranno ad avere corso legale. E poi?

Un nuovo annuncio, che spiegherà cosa accadrà in futuro, verrà emesso una volta osservato il periodo di lutto successivo alla morte della regina. Elisabetta è stata il primo monarca inglese a comparire sulle banconote della Bank of England, ha ricordato il governatore della banca Andrew Bailey confermando che l'edificio di Threadneedle Street sventolerà una bandiera a mezz'asta in segno di rispetto.

Successivamente al periodo in cui avranno corso legale le attuali, saranno emesse nuove monete e banconote. Ma devono essere ancora progettate e stampate. È improbabile che vengano messe in circolazione prima di un lungo tempo. Il comitato consultivo della Royal Mint deve inviare raccomandazioni per nuove monete al Cancelliere e ottenere l'approvazione reale. Una volta scelti i disegni, le decisioni finali vengono approvate dal Cancelliere e poi dal Re.

Sebbene le monete con l'effige della regina non siano apparse fino al 1953, l'anno dopo la sua salita al trono, si prevede che rimarranno in uso fino a quando non saranno gradualmente eliminate e sostituite. Il governatore Andrew Bailey ha dichiarato: «È stato con profonda tristezza che ho appreso della morte di Sua Maestà la Regina.

A nome di tutta la Banca vorrei porgere le mie più sentite condoglianze alla Famiglia Reale. Per la maggior parte di noi, è l'unico capo di stato che abbiamo mai conosciuto e sarà ricordata come una figura ispiratrice per il nostro paese e il Commonwealth».



2. ADDIO A "GOD SAVE THE QUEEN": COME CAMBIA L’INNO NAZIONALE INGLESE Alessandro Ferro per www.ilgiornale.it

"Dio salvi la Regina" è la celebre traduzione italiana del famosissimo "God Save the Queen", tra gli inni nazionali più famosi e conosciuti al mondo. Il brano unisce tutto il Regno Unito, quindi anche Irlanda, Galles e Scozia ma non solo: viene utilizzato anche da alcuni Paesi del Commonwealth (Australia, Nuova Zelanda e Canada) che riconoscevano in Elisabetta II la regina come capo di Stato. Adesso che la sovrana è scomparsa, l'iconico inno cambierà dicitura.

"God Save The King" Dopo 70 anni di regno, adesso che è diventato Carlo III il nuovo sovrano, le invocazioni che si chiedono a Dio saranno rivolte a lui: ecco perchè il celebre testo dovrà subire, per forza di cose, alcune modifiche. Infatti, nella prima e terza strofa, al posto di Queen è già stato inserito King: l'inno si aprirà con "God save our gracious King!, Long live our noble King, God save the King!", ossia "Dio salvi il nostro benevolo Re, a lungo viva il nostro nobile Re, Dio salvi il Re". L'esclamazione più famosa, poi, si ripete sia alla fine della prima strofa che in coda all'inno. Suonerà strano, inizialmente, ma anche questo è uno dei segni più tangibili della fine di un'era.

Quando viene usato l'inno Quello che è considerato come l'inno più antico al mondo (composto tra il 1736 e il 1740), viene utilizzato in tutte le occasioni ufficiali, siano esse sportive o più solenni. Quante volte abbiamo visto i calciatori e i tifosi allo stadio piuttosto che la stessa famiglia reale cantare l'inno durante numerose cerimonie. Prima di adesso, l'ultima volta che si inneggiò al re fu nel 1951 durante l'amichevole tra Inghilterra e Austria: Giorgio VI, allora sovrano britannico, morì nel febbraio successivo.

"God save the queen, the fascist regime": fu lo choc del Regno Unito quando, il 27 maggio 1977, le radio trasmisero per la prima volta il secondo singolo dei Sex Pistols, band simbolo del movimento punk. Giovani 20enni inglesi vestiti con magliette strappate e giubbotti di pelle "sputavano" sul simbolo della monarchia in occasione del Giubileo d'Argento per i 25 anni di regno della Regina Elisabetta. Come riporta SkyTg24, l'inno sarebbe stato scritto da Thomas Arne, compositore britannico noto per aver composto "Rule, Britannia!".

Altri, invece, ritengono che la paternità sia da attribuire all'organista John Bull. Detto della data di composizione, i reali britannici lo hanno utilizzato a partire dal 28 settembre 1744. Come detto, la data certifica la sua anzianità rendendolo quello più antico del mondo.