1 - INGHILTERRA, TRUSS METTE UN TETTO PER DUE ANNI ALLE BOLLETTE DELLE FAMIGLIE: PIANO DA 180 MILIARDI, 8 settembre 2022
WELCOME TO TRUSSONOMICS! - MENTRE I PARTITI IN ITALIA LITIGANO PER UNA DECINA DI MILIARDI DI AIUTI, LA NEO-PREMIER BRITANNICA HA VARATO UN PIANO DA 180 MILIARDI DI EURO CONTRO IL CARO BOLLETTE! LE FAMIGLIE BRITANNICHE AVRANNO UN TETTO FISSO: LE FATTURE ENERGETICHE SARANNO CONGELATE PER DUE ANNI – INVIDIOSI? IN ITALIA, ANCHE VOLENDO, NON SI POTREBBE FARE LO STESSO PERCHÉ… - VIDEO -
Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per www.repubblica.it […] Liz Truss, la nuova prima ministra britannica, ha appena annunciato in Parlamento il suo piano da addirittura 150 miliardi di sterline (circa 180 miliardi di euro) per rispondere alla grave emergenza energetica che si prospetta inevitabile questo inverno. Roba da far impallidire persino lo spaventoso piano di aiuti contro la pandemia del Covid, approvato nella primavera del 2020, che allora gravò per circa 75 miliardi di sterline.
Il primo punto fondamentale è che le bollette per le famiglie britanniche avranno un tetto fisso e dunque saranno congelate per addirittura due anni, ossia fino al 2024, anno in cui tra l’altro sono previste le elezioni.
Un nucleo familiare medio non pagherà più 2500 sterline all’anno di bollette energetiche (luce e gas), ossia poco meno di tremila euro. Tutto ciò dal 1 ottobre prossimo, e il pacchetto di aggiunge a quello precedente approvato dal governo Johnson che tra le altre cose includeva una sovvenzione di 400 sterline all’anno a famiglia. […] I prezzi saranno garantiti dal “cap” (“tetto” ai prezzi) gestito da una nuova autorità nominata per l’occasione, ovvero la Energy Price Guarantee.
Per quanto riguarda invece aziende ed esercizi commerciali, il congelamento delle bollette durerà “soltanto” sei mesi, almeno per il momento. Tra 90 giorni, però, ci sarà una review del governo su questo punto. In ogni caso, il pacchetto di aiuti potrebbe essere esteso per quelle aziende, esercizi e ristoratori a rischio e “particolarmente vulnerabili”, come i pub e i negozi di "fish & chips”.
Secondo Truss, questo piano taglierà l’inflazione fino al 5% e aumenterà la crescita. Certo, c’è il problema di chi paga tutto questo. Sinora il nuovo governo britannico è stato piuttosto vago, annunciando che i dettagli saranno nella prossima legge finanziaria. Ma la linea sembra segnata: gran parte del denaro, secondo Truss, andrà poi ripagato nei decenni successivi, a poco a poco, dalle stesse famiglie. […]
2 - ENERGIA, LIZ TRUSS CONGELA GLI AUMENTI DELLE BOLLETTE PER DUE ANNI. ECCO PERCHÉ IN ITALIA NON SI PUÒ FARE Francesco Guerrera per www.repubblica.it
Benvenuti nella "Trussonomics". Il nuovo primo ministro britannico non ha perso tempo ad agire per ridurre gli effetti devastanti del caro-energia su famiglie e imprese.
[…] Sarebbe normale provare un po' d'invidia per l'efficienza britannica nel nostro Paese, dove partiti e governo stanno litigando su un programma di circa 10 miliardi di euro, coadiuvato da consigli per il risparmio quali docce più corte e termosifoni più freddi. Ed è naturale che la largesse della nuova Lady di ferro rafforzi chi chiede a Draghi il fantomatico "scostamento di bilancio" per ridurre il costo delle bollette.
Ma "be careful what you wish for", "attenti a ciò che desiderate", come si dice dalle parti di Londra. La prima domanda è se l'Italia si potrebbe permettere misure simili. La risposta è quasi sicuramente no.
Il governo Draghi ha già speso molto - il totale degli interventi sull'energia è pari al 2,6% del Pil, una delle percentuali più alte dell'Unione Europea. La Gran Bretagna, per esempio, aveva speso solo l'1,6% del Pil prima della Trussonomics.
Nel lungo periodo, la storia insegna che i grandi salvataggi pubblici vengono sempre pagati dai contribuenti attraverso tasse più alte, quindi nuove misure di spesa adesso graverebbero sul giogo fiscale di generazioni future.
Il secondo, e più immediato, problema è che l'Italia è, come sempre, sotto i riflettori di investitori, mercati e Banca Centrale Europea. Il nostro rapporto tra debito e Pil - il dato-chiave per misurare la salute economica di una nazione - è al 153%, secondo solo a quello della Grecia nella zona euro e molto al di sopra della media del 96%.
[…] Con la BCE pronta ad alzare ulteriormente i tassi, i Paesi che vivono al di sopra dei propri mezzi dovranno pagare interessi sempre più alti sul debito. Uno scostamento di bilancio in questo momento potrebbe far innervosire i mercati, spedendo lo spread alle stelle e mettendo subito in crisi il prossimo premier italiano. […]