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 2022  settembre 08 Giovedì calendario

La casa di Goethe va in restauro

Il fascino di un luogo, di un palazzo, di un albergo, è creato da particolari, fragili, difficili da definire, quasi sempre sacrificati dai restauri. È come togliere la patina del tempo lucidando una statua di bronzo. A Palermo hanno chiuso a lungo il Grand Hotel et des Palmes, dove compose Wagner, e che ospitò Mata Hari e mafiosi.


Non ci sono tornato dopo il restauro, sarà più funzionale, ma sarà quello di prima? Spero di sì. E hanno appena chiuso l’Hotel Miramare a Castiglioncello, quello che ospitò la troupe de Il sorpasso nel 1962, e anche Winston Churchill. Diventerà un albergo a cinque stelle. Speriamo bene. Un restauro è come un intervento di bellezza per una diva. Con le rughe, scompare il suo fascino.


Anche la casa di Goethe a Weimar verrà restaurata. Jan Nicolaisen sulla Frankfurter Allgemeine si preoccupa, ed è più rigoroso di me: scomparirà lo scricchiolio dell’antico parquet in noce, amato dal poeta? Pochi lo sentono, ha aggiunto, perché i visitatori passano di stanza in stanza, ascoltando con le cuffie la guida in tutte le lingue.


Visitai la casa insieme con Fernanda, mia moglie, nell’ottobre del 1989, negli ultimi giorni della Ddr, la Germania comunista. Weimar era deserta, ci lasciarono entrare da soli, e vagammo di salone in salone senza controlli. Avremmo potuto trafugare senza pericolo qualche costoso souvenir.


Ricordo la sorpresa di scoprire tra mobili settecenteschi, in un angolo l’enorme testa di Giunone, alta 116 centimetri, più il piedistallo. L’originale, la Juno Ludovisi, del primo secolo avanti Cristo, si trova a Palace Altemps, a Roma. Goethe ne parla nel Viaggio in Italia, e in una lettera del gennaio del gennaio 1787 all’amata Charlotte von Stein, ha scritto che «è il suo primo amore a Roma». Non se la portò a casa come souvenir, un ammiratore ne fece fare in Germania una copia in gesso e gliela regalò. Per Goethe era importante l’effetto di un’opera, e non la sua autenticità, se la copia è perfetta.


Ricordo anche l’eco dei nostri passi nella visita solitaria, lo scricchiolio e il vibrare delle doghe. Goethe fece molti disegni degli alberi in noce, che lo affascinavano, gli schizzi sono incorniciati nella casa dove abitò per cinquant’anni dal 1782.


«La casa di un uomo è metà della sua vita», scrisse a un amico. Il suo parquet non andrebbe sostituito con doghe nuove, lucide e perfette, si è raccomandato il collega Jan. È possibile, costerebbe meno smontarlo e rimetterlo a posto, e sostituire solo le doghe rovinate in modo irreparabile. Quel che è autentico non è mai perfetto. La casa dovrebbe rimanere chiusa per i lavori fino al 2028.


Negli ultimi giorni si faceva la coda per entrare. Ma quanti ancora leggono le opere del padrone di casa? La facoltà di lettere è sempre molto frequentata in Italia, avrei voluto iscrivermi anch’io, ma ai miei tempi era dominata dal professore Ettore Paratore, insigne latinista, che pretendeva si scrivessero temi in latino con il suo stile. E preferii studiare legge. La facoltà di germanistica, l’equivalente in Germania, viene invece disertata dai giovani, temono che sia poco adatta a trovare un impiego, a far carriera, dopo la laurea. Tra le facoltà è scesa al decimo posto, gli iscritti quest’anno sono 69.256, che sembrano tanti, in realtà sono solo il 2,4% di tutti gli studenti.


Il numero degli iscritti, in dieci anni, è continuato a diminuire. I corsi di studio si adeguano, inserendo lezioni di scienze politiche, economia, statistica, teorie gender, e tecnica delle comunicazioni mediali. Non è che sia sbagliato, non tutti possono diventare professori al liceo o all’università. Studiare letteratura e filosofia è importante per avere successo in ogni campo. Un saggio molto venduto è Goethe für Manager (19,40 euro su Amazon). Si deve ricordare ancora che Sergio Marchionne era laureato in filosofia? Ma letteratura italiana e germanistica, latino e greco, non devono essere insegnate come integrazione trascurabile di altre materie. Forse Marchionne non avrebbe saputo riparare una Fiat, ma grazie alla filosofia capiva gli uomini. Non è una guida audio a riportarci nel mondo di Goethe, ma il parquet antico è un po’ sconnesso.