la Repubblica, 8 settembre 2022
L’iPhone 14 vuole salvarti la vita
Dal gennaio 2007 in cui Steve Jobs annunciò a sorpresa il primo iPhone, sono passate ormai ere geologiche nel tempo velocissimo della tecnologia. Quattordici generazioni di iPhone per un prodotto che è diventato un’icona del mercato globale, e per ognuna di queste, ogni anno, almeno un’innovazione in grado di orientare sempre e regolarmente il mercato globale degli smartphone. Così tra fan e detrattori, fazioni irriducibili, l’iPhone arriva alla 14esima iterazione. Cambia? Certamente. Rimane lo stesso? Certamente. È il segreto dell’iPhone di rimanere distinguibile e ogni anno trovare il modo di innescare gli entusiasmi che si traducono poi in vendite milionarie e trimestrali stellari per la Mela.
Per l’iPhone 14 e le sue quattro varianti, l’ad di Apple Tim Cook e la sua squadra hanno deciso di spingere sulle caratteristiche che un mercato ormai più che maturo chiede ai produttori di tecnologia: più potenza elaborativa e intelligenza artificiale per applicazioni in grado di assistere l’utente in compiti complessi e nella gestione del quotidiano, e le capacità fotografiche e di ripresa video che le possibilità di condivisione e fruizione oggi richiedono.
Ognuno è ormai almeno influencer di sé stesso. Così l’iPhone 14, nella più dotata (e cara) versione Pro porta in dote una fotocamera di livello tecnico elevatissimo, 48 megapixel e capace di zoomare fino a 48X. Lo schermo è sempre acceso ma c’è una tecnologia per cui la batteria sostanzialmente non ne soffre. Dietro alle varie meraviglie visive oltre ai sensori c’è chip A16 Bionic, potente evoluzione per quanto riguarda le capacità di intelligenza artificiale e machine learning. Non si vede perché è nel telefono, ma è il componente più importante, in grado di fare la differenza sul mercato.
Per le versioni base (14 e 14 Plus, la differenza è la grandezza dello schermo, 6.1 e 6.7 pollici) le novità sono più limitate. Il processore centrale è una versione migliorata di quello dell’anno scorso e si chiama A15 Bionic, le fotocamere migliorano nel sensore e nella velocità di apertura, e nella resa delle immagini scattate in notturna. Molte delle nuove funzionalità sono poi demandate al nuovo sistema operativo iOS 16 e alle capacità “neurali” dell’intelligenza artificiale che migliora foto e video, in quest’ultimo caso quelli girati in movimento saranno stabilizzati automaticamente per evitare gli inevitabii tremolii. Nelle versioni americane degli iPhone 14 (per ora, ma il futuro è tracciato) non ci sarà più lo slot fisico per la Sim Card. Ovvero, gli iPhone 14 funzioneranno solo con le eSim, in Italia un mercato ancora molto giovane. Particolarmente interessante le funzione di emergenza di questi iPhone, che sono in grado di rilevare se si viene coinvolti in incidenti automobilistici e chiamare soccorsi via satellite se ci si perde in una zona senza copertura cellulare. Per ora funzionerà in Usa e in Canada.
L’altro protagonista del keynote di Tim Cook e soci si chiama Apple Watch. Un prodotto sempre più rilevante nell’ecosistema digitale dell’azienda, numeri di vendita i mpressionanti, e capacità uniche sul mercato. Per questa Serie 8, oltre alle già ben rodate capacità “simbiotiche” con il corpo dell’utente (monitora il cuore, rileva la fibrillazione atriale, può misurare la qualità del sonno, tenere sott’occhio il ciclo mestruale), il Watch tiene traccia dei periodi di ovulazione e ha due sensori di temperatura, generando dei report dettagliati sull’iPhone. Interessante la funzione di rilevamento degli incidenti in mobilità: se l’orologio si accorge che l’utente è in una situazione di questo tipo, allerterà automaticamente i soccorsi. Del Watch 8 ci sarà anche una versione “Ultra” con corpo in titanio, resistente agli agenti esterni, per portarlo nelle condizioni più estreme.